ALESSANDRO D’AMATO
Cronaca

Foto rubate e pubblicate sul web, la cancellazione è lontana. Si va verso l’apertura di indagini in tutta Italia

Il sito delle foto rubate ha base all’estero, c’è l’ipotesi di una stretta su server e provider. Ancora online le immagini del forum

A sinistra un annuncio dei gestori del sito Phica.eu prima della sua chiusura. A destra una foto scattata durante una manifestazione contro la violenza sulle donne

A sinistra un annuncio dei gestori del sito Phica.eu prima della sua chiusura. A destra una foto scattata durante una manifestazione contro la violenza sulle donne

Roma, 29 agosto 2025 – Sul caso Phica.eu, la Procura di Roma attende la prima informativa da parte della polizia postale, che ha avviato le sue ricerche per risalire a chi gestisce le piattaforme, ma anche per identificare chi postava le foto e gli autori dei commenti sessisti e offensivi. I magistrati romani potranno presto aprire un fascicolo, ma le denunce e gli esposti sono tanti e tali, in tutta Italia, che anche altre procure si affiancheranno per perseguire queste realtà.

Nel frattempo è cominciato il percorso per risalire ai possessori dell’indirizzo web incriminato: una società con sede in Bulgaria che gestisce i flussi di pagamento. Una britannica per il trattamento dei dati. E una traccia che porta fino all’Italia. Il sito Phica.eu ha chiuso giovedì con l’annuncio dei gestori, rammaricati per “non essere riusciti a bloccare le violazioni”. Era online da una ventina di anni, durante i quali era stato spesso segnalato per episodi di revenge porn o per foto rubate e finite sul forum dove gli utenti potevano postarle. Mentre intanto una ricerca Osint (cioè su fonti aperte disponibili sul web) fornisce molti indizi su chi potrebbe essere dietro il portale. E che collega Phica.eu a una società con un milione e trecentomila euro di fatturato.

La comunicazione diffusa online dai gestori del forum Phica.net con cui gli utenti vengono avvisati della rimozione di tutti i contenuti, 28 agosto 2025
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Chi c’è dietro Phica.eu

“Il soggetto identificato coincide con l’amministratore/titolare di Phica.net? Non ne ho la certezza, ma credo proprio che lui lo conosca”, conclude la sua ricerca Lorenzo Romani, analista di dati che ha pubblicato su Medium quello che ha scoperto. Ovvero che il sito era collegato al sottodominio webcam.phica.net, nel quale era indicato che la società titolare del trattamento dei dati degli utenti – che deve essere sempre indicata – è la spagnola B4 Web Sociedad Limitada (nel frattempo sostituita con la britannica Atelier Noire Ltd). L’indirizzo email punta a un dominio a sua volta diverso (ragazzeinvendita.com), che nel footer indica che i suoi pagamenti sono gestiti da un’impresa terza con sede in Bulgaria, la Hydra Group Eood.

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Spagna, Regno Unito e Bulgaria

La società spagnola ha un unico socio, così come quella britannica: un cittadino italiano che si chiama Roberto Maggio. La stessa persona è socio unico della società bulgara e di altre quattro imprese che operano a Sofia. Nel suo ultimo bilancio Hydra ha dichiarato 1.369.296,48 euro di fatturato. Mentre le ricerche sul whois non hanno portato a risultati, visto che il gestore ha deciso di anonimizzare la proprietà con il servizio GoDaddy. Va sottolineato che negli anni, come raccontato nel forum, Phica.net si è trovato spesso ad avere a che fare con la polizia postale. E gli autori sostengono di aver sempre collaborato con le forze dell’ordine. Così come di aver rimosso prontamente a richiesta il materiale che veniva considerato a rischio dopo le segnalazioni al sito. Allo stato gli admin del sito non sono mai stati ritenuti penalmente responsabili di quanto veniva condiviso dagli utenti online.

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Le foto del forum ancora online

Intanto il consulente per la privacy Christian Bernier sul suo sito ha fatto notare che la cancellazione di Phica.net non ha determinato la scomparsa di tutte le risorse online. La sitemap, ovvero il file che elenca tutti gli Url di un sito web, è ancora lì, così come rimangono indicizzati i thread. L’intero sito, poi, è rimasto clonato sul servizio di archiviazione archive.org. Oltre alle tracce rimaste su Google. La cancellazione totale è ancora lontana.