Firenze, 3 settembre 2025 – Aumentano i casi di West Nile virus in Toscana. In particolare negli ultimi giorni sul territorio della Valdichiana è stato osservato un incremento dei casi di contagio, un andamento che la Asl Toscana Sud Est definisce “atteso” e “che rientra nelle dinamiche fisiologiche già previste dai modelli epidemiologici”.
In totale, sono stati notificati otto episodi: quattro confermati nel comune di Cortona e quattro probabili nei comuni di Civitella in Val di Chiana, Chianciano Terme e nuovamente a Cortona. Attualmente sono tre le persone che risultano ricoverate, le cui condizioni di salute sono stabili. A seguito della notifica dei casi, il Dipartimento di Prevenzione della Asl Toscana sud est, di concerto con i Comuni coinvolti, ha avviato un’inchiesta epidemiologica per individuare i più probabili luoghi di esposizione.
Contestualmente, è stata rafforzata l’attività di eliminazione dei focolai larvali e di trattamenti nei ristagni non rimovibili. In base all’evoluzione dei dati, potrà essere valutata anche l’attivazione di interventi straordinari verso zanzare adulte, mirati a contesti particolarmente sensibili o in occasione di eventi che prevedano grandi concentrazioni di persone.
Il primo caso autoctono
Il primo caso autoctono di West Nile Virus nel Cortonese riguarda un uomo di trent’anni residente nella zona, in buone condizioni di salute. Un residente nel comune di Cortona che ha manifestato febbre, malessere ed eruzione cutanea un paio di settimane fa e non ha mai necessitato di ricovero. Non avendo effettuato viaggi durante il periodo di incubazione, il caso è stato classificato come autoctono, ovvero contratto localmente.

L’Asl: "Situazione monitorata”
"La situazione è strettamente monitorata e l’incremento dei casi osservato rientra nell’andamento atteso in circostanze come queste – sottolinea Giorgio Briganti, direttore del Dipartimento della Prevenzione della Asl Toscana sud est – Con il contributo di tutte le cittadine e di tutti i cittadini è possibile contenere efficacemente la diffusione del West Nile Virus. Un ringraziamento particolare va ai Comuni coinvolti per la tempestività e la capacità di lavorare in sinergia: unire le forze e collaborare attivamente è fondamentale per agire in modo efficace e coordinato”.
I consigli e l’appello ai cittadini
Per l’Asl “la collaborazione della popolazione resta un elemento cruciale nella lotta contro la diffusione del virus”.
Ecco le indicazioni:
- Eliminare o svuotare regolarmente sottovasi, secchi, bidoni e contenitori che possono raccogliere acqua piovana
- Coprire con coperchi o zanzariere serbatoi e cisterne
- Cambiare spesso l’acqua delle ciotole degli animali e delle vasche ornamentali
- Tenere pulite grondaie e tombini, evitando ristagni
- Utilizzare prodotti larvicidi nei ristagni non eliminabili
- Curare giardini e aree verdi, rimuovendo sfalci e vegetazione in eccesso
- Proteggersi con zanzariere alle finestre e, se necessario, con repellenti cutanei.
La sorveglianza epidemiologica in Italia e le misure di prevenzione sono regolate dal “Piano nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle arbovirosi”, adottato dalla Conferenza Stato-Regioni. In base a queste linee guida, la Asl Toscana sud est ha intensificato le attività di monitoraggio e prevenzione: eliminazione dei focolai larvali, trattamenti larvicidi e sorveglianza su cavalli e avifauna selvatica per valutare la circolazione virale.
Cos’è il West Nile Virus
A La Nazione l’infettivologo Pierluigi Blanc spiegò alcune settimane fa che “il West Nile è un arborivirus, trasmesso da vettori, in particolare dalle zanzare del genere culex. Gli uccelli e i cavalli fungono da serbatoi del virus, che può essere trasmesso all’uomo attraverso la puntura di una zanzara infetta. Non esiste trasmissione diretta da persona a persona ma, in teoria, se una zanzara punge un individuo che in quel momento ha il virus nel sangue e poi punge un altro soggetto, allora in quel caso può fungere da tramite. La maggior parte dei soggetti infetti non sviluppa sintomi. Quando presenti, i sintomi più comuni sono lievi: mal di testa, dolori muscolari, febbricola, che spesso passano inosservati o sono confusi con un’influenza. A preoccupare sono i casi in cui compaiono sintomi neurologici: cefalea intensa, febbre alta, confusione mentale, sopore. Sono manifestazioni che possono ricordare la meningite o l’encefalite. In questi casi, è fondamentale che il medico pensi anche al West Nile e approfondisca con esami specifici, come analisi del sangue e puntura lombare. Solo così si può arrivare a una diagnosi certa”.