CARLO VENTURINI
Cronaca

Presidio a Camp Darby: "No a guerre e riarmo Ue. Pace deve partire da noi"

Ritrovo in piazza San Paolo a Ripa d’Arno per raggiungere via Livornese in bici. Gozzani (Cgil): "Estrema conseguenza di un capitalismo sfrenato, aprire gli occhi". .

Stop rearm Europe: «Essere contro le guerre e contro il riarmo non è più roba da pacifisti o ambientalisti riguarda tutti»

Stop rearm Europe: «Essere contro le guerre e contro il riarmo non è più roba da pacifisti o ambientalisti riguarda tutti»

"Il 19 luglio sarà una giornata per affermare obiettivi e valori opposti a quelli di chi vive di guerra. La guerra parte da qui. La pace deve partire da noi". Così, una quindicina di associazioni appoggiate da sindacati come la Cgil e partiti come Sinistra italiani e Movimento 5 Stelle e Rifondazione comunista, lanciano un presidio a partire dalle 9 a Camp Darby. Daniele Iannello di Stop rearm Europe dice: Essere contro le guerre e contro il riarmo dell’Europa non è più roba da pacifisti o ambientalisti. Riguarda tutti perché per trovare 30-40 miliardi di euro si dovranno o alzare le tasse o taglieggiare i servizi". Il segretario regionale della Cgil, Paolo Gozzani dice: "La guerra ed il riamo sono la estrema conseguenza di un capitalismo sfrenato, dell’imperialismo e del colonialismo. La democrazia nasce con il valorizzare il lavoro nella sua componente sociale e di crescita delle comunità. Siamo arrabbiati per l’indifferenza generale". Dal punto di vista logistico il ritrovo è alle 8.30 in piazza San Paolo a Ripa D’Arno per quanti vorranno raggiungere Camp Darby sulla via Livornese, 788, in bici. "Altrimenti si consiglia di lasciare le auto alla basilica di San Piero a Grado dove attende la navetta", spiegano gli organizzatori.

"Camp Darby - si legge in una nota - è un luogo dove ogni giorno passa la guerra. Convogli carichi di armi partono da qui per alimentare conflitti in tutto il mondo. Non è solo un deposito: è il simbolo di un sistema che sceglie la guerra per gestire le crisi, controllare le risorse, regolare i rapporti tra paesi, non con la ricerca di nuovi equilibri, compromessi, cooperazione, ma con la potenza distruttiva delle armi ed il sacrificio dei territori e delle comunità. La guerra è distruzione, morte, disumanizzazione. E’ espressione estrema del patriarcato, della volontà di dominio che si spinge fino all’annientamento dell’altro da sé. E’ distruzione del diritto internazionale, alimentata da logiche di potenza e interessi egemonici". Figurano tra gli aderenti del presidio di sabato prossimo a Camp Darby: Legambiente, Emergency, Cgil, Greenpeace, Casa della Donna, Anpi, Diritti in Comune, Nonne in lotta e Attadamun.

Carlo Venturini