LUCIA BIGOZZI
Cronaca

In piazza per salvare Gaza: "Basta con il genocidio"

Partiti e associazioni hanno sfilato per le vie del centro con cartelli e slogan. Il gruppo consiliare dem in testa al corte. Ceccarelli: "Fermiamo tutte le guerre".

Gli esponenti del gruppo consiliare dem in testa al corteo per Gaza

Gli esponenti del gruppo consiliare dem in testa al corteo per Gaza

"Porterò in Consiglio regionale una deliberazione formale di sollecitazione al governo italiano affinché riconosca lo Stato di Palestina come libero, sovrano e autonomo". Ad annunciarlo è il presidente della Regione Eugenio Giani insieme alla decisione di esporre la bandiera dello Stato di Palestina davanti a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della giunta regionale. Nel giorno della festa della Repubblica e per quelli a venire.

L’annuncio incrocia il flash mob che ieri mattina ad Arezzo ha animato le vie del centro. Una iniziativa lanciata da un cartello di partiti, associazioni, organizzazioni, alla quale hanno preso parte esponenti delle istituzioni e molto cittadini. Un corteo, partito da piazza San Jacopo, ha sfilato per le vie del centro, incrociando il percorso della Fiera antiquaria. Con un messaggio chiaro: "Basta genocidio". È risuonato negli slogan e nei cartelli del manifestanti, incrociando i commenti sui social che hanno accompagnato l’appuntamento. "Flash mob di tanti cittadini e cittadine, associazioni, persone per dire basta allo sterminio di Gaza. Per dire basta a tutte le guerre. Per chiedere un impegno vero dei “potenti” per la pace", scrive Vincenzo Ceccarelli, capogruppo dem in consiglio regionale sul suo profilo Facebook dopo aver partecipato alla manifestazione. Con lui anche gli esponenti del gruppo consiliare aretino Pd e i militanti: tutti in piazza "per dire no al genocidio a Gaza e per chiedere con forza l’intervento della comunità internazionale. Una presenza simbolica ma necessaria, per non voltarsi dall’altra parte di fronte a una violenza smisurata e a una tragedia umanitaria che non può lasciarci indifferenti. Fermare la guerra è un dovere morale. Difendere la pace è una responsabilità collettiva", ribadiscono tra gli altri il segretario cittadino Luciano Ralli e il consigliere comunale Alessandro Caneschi.

Da Firenze, Giani rilancia: "Il riconoscimento formale dello Stato di Palestina, anche agli effetti del diritto internazionale, può svolgere una funzione di deterrenza maggiore nei confronti delle continue e ingiustificate incursioni e bombardamenti da parte delle forze del governo israeliano nel territorio della Striscia di Gaza". E al governo chiederà di riconoscere "nei comportamenti di Netanyahu e del suo governo una continua violazione dei diritti umani, diritti inviolabili e appartenenti ad ogni individuo, così come affermato dalle Nazione Unite nella Dichiarazione Universale. E che affermi l’intollerabilità dell’azione del governo israeliano, il quale sta perpetrando crimini di guerra ai danni del popolo palestinese, in particolare bambini, donne e anziani".

LuBi