Cortona (Arezzo), 3 giugno 2025 – “Era un volto familiare. Sempre gentile, con un sorriso pronto e modi garbati”. Così a Terontola, un amico che vuol rimanere anonimo ricorda Luca Monaldi, 54 anni, trovato senza vita nel suo appartamento di Bologna insieme al compagno Luca Gombi.
Entrambi sono stati uccisi. Monaldi è stato trovato sgozzato. Cortona è rimasta pietrificata: la città etrusca si è fermata, incredula, davanti alla notizia arrivata a metà mattinata.
Luca non c’era più. E non per una malattia improvvisa o un incidente, ma per un gesto di violenza efferata inimmaginabile per chi lo ha conosciuto e stimato. Qualcuno gli ha tolto la vita con colpi di coltello alla gola. I Monaldi, a Terontola erano noti soprattutto per il negozio di calzature che avevano in viale Michelangelo, una traversa della regionale 71, l’arteria che collega Arezzo al Trasimeno.

Un esercizio commerciale storico. Accanto alle vetrine del negozio, la famiglia gestiva anche un’attività ambulante, presente nei principali mercati della Valdichiana e del Trasimeno. Sempre calzature, sempre con Luca, che dopo il diploma all’istituto tecnico agrario Vegni delle Capezzine, aiutava i genitori in entrambe le attività. E così tanti lo hanno conosciuto. La chiusura definitiva arrivò dopo la grave malattia che aveva colpito la madre, portandola via, e con l’invecchiamento del padre, che si è spento circa un anno fa in una casa di riposo a Castiglion Fiorentino. Così anche di Luca, a Terontola, si erano perse un po’ le tracce.
Il cuore lo aveva portato a Bologna. Ma lui non aveva mai reciso il legame con il suo paese: in occasione della cerimonia con cui si era unito civilmente a Luca Gombi, nel 2023, aveva voluto farlo sapere anche ai suoi compaesani.
I due condividevano l’appartamento in piazza dell’Unità, nel quartiere della Bolognina, con un terzo inquilino: Gennaro Maffia. I tre convivevano formalmente dal 2024, ma Maffia – 48 anni, nato in Venezuela e cittadino italiano – aveva cominciato a vivere con la coppia in modo saltuario già dall’ottobre precedente, almeno secondo quanto risulta dalle indagini. Il rapporto tra i tre, stando alle ricostruzioni, era difficile: più volte polizia e carabinieri erano intervenuti per riportare la calma nell’abitazione.
La tensione era all’ordine del giorno. Nel pomeriggio di ieri, Gennaro Maffia è stato fermato ieri pomeriggio all’aeroporto di Barcellona, appena sceso da un aereo. Era ricercato e pare stesse tentando di fuggire in Venezuela. È ora a disposizione delle autorità giudiziarie italiane.
La sua posizione potrebbe mutare nelle prossime ore. A Terontola, la notizia ha colpito profondamente. Il ricordo di Luca è legato alla gentilezza, alla disponibilità, a una presenza sobria ma costante nella vita quotidiana di chi lo ha conosciuto.
Della famiglia resta oggi un fratello maggiore che vive in Puglia, dove lavora come ingegnere. Ha quattro figli. Ci sono anche alcuni zii e cugini sparsi tra la Valdichiana e l’Italia centrale. Resta il ricordo di un uomo riservato ma affettuoso, che ha attraversato con discrezione il suo tempo, legato alle sue radici ma che ha cercato una nuova felicità altrove. E resta un interrogativo: perché tutta questa violenza?