Serena Valecchi
Cronaca

Trovata morta Denisa, la donna scomparsa a Prato: fermato un uomo per omicidio. Corpo decapitato

Il cadavere della 30enne era vicino a casolare abbandonato, nascosto tra i rovi lungo una mulattiera. Della giovane escort non si avevano più notizie dal 15 maggio

Trovata morta Denisa, la donna scomparsa a Prato: fermato un uomo per omicidio. Corpo decapitato

Firenze, 4 giugno 2025 – Il corpo di Denisa Maria Adas è stato trovato a Montecatini Terme, vicino a un casolare abbandonato. Il cadavere della ragazza, scomparsa da Prato nella notte tra il 15 e il 16 maggio, è stato individuato poco dopo le 11 di questa mattina, 4 giugno, lungo una mulattiera nella zona delle Panteraie, a Montecatini Alto. I resti del corpo di Denisa erano nascosti tra i rovi. Chi l’ha ammazzata, ha poi gettato i suoi resti sotto un cumulo di sterpaglie sperando che il cadavere non venisse mai più ritrovato. Ma non solo. Sempre nelle vicinanze del casolare è stata trovata la valigia della donna: l'ipotesi investigativa è che Denisa sia stata uccisa in un altro luogo e il suo corpo trasportato poi fino al casolare nascosto dentro il bagaglio. Tanto che il particolare più agghiacciante è che il la donna era priva della testa, ritrovata solo nella tarda serata di oggi. 

Nel blitz di oggi è stato fermato, con l’accusa di omicidio e soppressione di cadavere, un uomo di 32 anni di nazionalità rumena, Vasile Frumuzache, residente a Montecatini. Risulta che il 32enne abbia un lavoro come guardia giurata, gli inquirenti lo hanno sottoposto a  un lungo interrogatorio nel tardo pomeriggio che è andato avanti fino a sera. 

È finita dunque nel peggiore dei modi la vicenda della escort rumena scomparsa nella notte tra il 15 e il 16 maggio da Prato, dove si trovava per appuntamenti con una serie di clienti.  Quindi nessun allontanamento, nessuna fuga misteriosa per la 30enne. Ma un brutale assassinio.

Decisive, per la svolta nelle indagini, coordinate dalla procura di Prato, guidata da Luca Tesacaroli, sono stati le immagini delle telecamere di videosorveglianza, l'analisi dei tabulati telefonici e i dati di geolocalizzazione dell’auto, una Golf, utilizzata dal 32enne fermato.   

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La Procura della Repubblica di Prato, questa mattina, ha immediatamente sisposto un sopralluogo congiunto tra carabinieri del Ros, del Gis, dei Nuclei investigativi dei reparti operativi di Prato e Firenze, e con il supporto dei vigili del fuoco.

I passi falsi del killer 

Il killer avrebbe sperato di nascondere ogni traccia della ragazza e contava sul fatto che, a poco a poco, il cadavere di Denisa si sarebbe decomposto. Ma l’assassino avrebbe commesso numerosi passi falsi. La riaccensione del telefonino della vittima la notte della scomparsa per alcuni minuti è stato infatti sufficiente a uno scambio di traffico di dati con almeno altri due dispositivi. Una circostanza ha permesso agli inquirenti di localizzare le celle telefoniche nella zona di Montecatini. I tragitti fatti per arrivare al casolare sono stati trappole involontarie per il killer: anche se è una zona isolata della campagna e lo stabile rurale è abbandonato, le strade per arrivarci sono vigilate da telecamere. Le indagini dovranno ora stabilire se Denisa sia stata uccisa subito o sia rimasta sequestrata giorni prima di morire.  Nei prossimi giorni si procederà con l'esame autoptico del cadavere. L'inchiesta resta aperta e potrebbe allargarsi ad altri soggetti coinvolti, sia per eventuali complicità materiali sia per i depistaggi che hanno ostacolato le indagini.

La scomparsa di Denisa

Di Denisa non si avevano più notizie da tre settimane. Da quella maledetta notte tra il 15 e il 16 maggio. Ciò che è certo è che la escort era arrivata a Prato da Roma, dove viveva con la mamma, per incontrare alcuni clienti. Abitava nel quartiere romano di Torpignattara e lavorava come escort di alto profilo. Aveva un account a pagamento su un sito di incontri dove si faceva chiamare “Alexandra”.

Le indagini

Al centro delle indagini coordinate dal procuratore Luca Tescaroli, sino a ora, erano finiti la madre della 30enne, Maria Cristina Paun, per false informazioni rese al pubblico ministero, e un avvocato calabrese di 45 anni accusato di sequestro di persona in concorso.

L'attenzione su di loro era nata dopo la testimonianza spontanea davanti al Pm, ritenuta attendibile. di un'amica di Denisa che aveva raccontato agli inquirenti una confidenza della madre della 30enne, secondo la quale la figlia sarebbe stata rapita da un gruppo di romeni che l’avrebbero picchiata e seviziata fino a toglierle i denti.

La testimone aveva aggiunto che potrebbe essere stato un avvocato amico della mamma di Denisa, che avrebbe fatto da intermediario fra con la banda di romeni, a ordinare il rapimento perché invaghito della 30enne. Maria Cristina Paun davanti agli investigatori non ha mai dato questa versione dei fatti e così è stata indagata per false comunicazioni ai pm.

A ruota è finito nel registro degli indagati, con l’ipotesi di sequestro di persona, anche il legale di Milano, originario di Reggio Calabria, Marco Crocitta, amico di Maria Cristina Puan, a cui è stato notificato un avviso di garanzia. Un passaggio tecnico che ha consentito alla procura di svolgere le perizie specifiche - dna e impronte digitali - sulle tracce e le impronte trovate nella camera del residence Ferrucci a Prato dove Denisa aveva preso alloggio

Il giallo dei due uomini

Nell’ultima conversazione avuta con Ia mamma, poche ora prima della scomparsa, Denisa avrebbe detto di aver visto due uomini che l’avevano osservata e seguita fino all’ingresso del residence di via Ferrucci, dove era arrivata da tre giorni. Lo ha detto la mamma della ragazza, Maria Cristina Paun. Marianna De Simone, l’avvocato che assiste la donna, spiega che "la madre ha rappresentato che la figlia aveva espresso appunto la sua preoccupazione legata alla presenza di questi due uomini. Ha detto che avevano attorno ai 40 anni". Inoltre ci sono due telefonate, effettuate a tarda notte con un uomo di origine romena, prima che il suo telefono si spenga. Testimoni hanno raccontato che quella sera la giovane appariva agitata: una barista ha riferito di averla sentita dire in romeno, con voce tremante, "Se vado da lui o mi vede mi ammazza". Il 17 maggio, la madre denuncia la scomparsa. I carabinieri sono allora entrati nella stanza 101 del residence occupata dalla escort: la chiave era ancora inserita nella toppa, all'interno trovarono scarpe con il tacco, trucchi, medicinali. Nessun segno di violenza, ma neanche elementi che indicassero una partenza volontaria. L'auto della donna, una Fiat 500, era ancora parcheggiata all'esterno, con il tagliando settimanale visibile sul cruscotto.

Denisa Maria Adas, la 30enne romana scomparsa da Prato la notte tra il 15 e 16 maggio
Denisa Maria Adas, la 30enne romana scomparsa da Prato la notte tra il 15 e 16 maggio

La sera della scomparsa la trentenne romena aveva mandato anche un messaggio ad alcune colleghe escort per segnalare la presenza di un cliente molesto. L'uomo in questione è stato successivamente rintracciato e ha fornito un alibi. Intorno alle 23.30, Maria Denisa avrebbe avuto l'ultimo contatto telefonico con la madre. Da allora, il silenzio. Solo il giorno dopo, insospettite dall'assenza di risposte, le amiche hanno iniziato a cercarla. Una di loro ha lanciato un appello anonimo su una piattaforma di messaggistica, parlando di una "situazione gravissima".

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