Prato, 31 maggio 2025 – “Un problema tecnico che paralizza indagini delicate e rischia di lasciare la città senza sorveglianza: è allucinante”. A intervenire sulla questione “telecamere”, emersa durante le indagini per la scomparsa della trentenne romena, Maria Denisa Adas, da un residence di via Ferrucci, è il capogruppo della lista civica Gianni Cenni sindaco, Leonardo Soldi.
L’impasse che ha bloccato per oltre 10 giorni la visione delle telecamere a causa di una “difficoltà tecnica” nello scaricare le immagini, è stato sollevato direttamente dal procuratore Luca Tescaroli che non avendo ricevuto – come aveva richiesto – le immagini in due settimane dal presunto rapimento della donna, ha preso carta e penna e ha scritto alla sindaca Ilaria Bugetti, al presidente della Regione Eugenio Giani e alla prefetta Michela La Iacona per sollecitare un “intervento urgente”.

Fra l’altro si tratta di un caso veramente delicato, nel quale la “velocità” delle indagini potrebbe giocare un ruolo decisivo per capire che fine abbia fatto la povera Denisa. Invece, tutto è rimasto bloccato per quasi due settimane in quanto la gran mole di immagini da scaricare e inviare in procura ha mandato in tilt l’intero sistema di videosorveglianza cittadina lasciando addirittura periodi di tempo “scoperti”, ossia senza gli occhi telematici accesi a guardia della città.
Poco importa se sia il software che non funziona come dovrebbe o se è il server che non regge il flusso dei dati. Resta il fatto che le indagini sulla scomparsa di Denisa siano state ritardate a causa della mancanza delle immagini delle telecamere di quella notte.
“La notizia delle difficoltà tecniche che stanno ostacolando le indagini sulla scomparsa di Maria Denisa Adas è allucinante – attacca Soldi –. Non eravamo stati informati né a conoscenza di problemi persistenti a livello informatico nel sistema di videosorveglianza comunale. È inconcepibile che, di fronte a una situazione così grave, con la vita di una giovane donna potenzialmente in pericolo, il sistema informatico comunale vada in panne ogni volta che si tenta di scaricare massivamente le immagini dalle telecamere di videosorveglianza. Ogni minuto perso potrebbe essere un minuto in più regalato a chi potrebbe aver commesso un gesto criminale grave”.
Soldi sollecita la sindaca Bugetti perché si “metta subito al lavoro” e, se necessario, “chieda aiuto ad aziende private per risolvere immediatamente” il problema.
“Non è tollerabile che un guasto tecnico paralizzi le indagini e rischi di lasciare la città senza sorveglianza – conclude Soldi – Queste sono le priorità. Venga dunque convocata urgentemente la commissione che ne ha la delega in Comune per comprendere come siamo arrivati a questa situazione e chi ne porta la responsabilità”.
L.N.