REDAZIONE PRATO

Il futuro della Multiutility. Forza Italia al Pd dopo l’inchiesta: "Adesso servono risposte chiare". Interrogativi dal fronte dei sindaci dissidenti

La necessità di disporre di impianti adeguati al territorio. Il ruolo dei Comuni

Il vertice di Alia e la presentazione del nuovo nome della multiutility: Plures

Il vertice di Alia e la presentazione del nuovo nome della multiutility: Plures

Il percorso della Multiutility, la grande holding dei servizi pubblici (acqua, energia, ambiente) è iniziato nel gennaio del 2023. Dal gennaio prossimo si chiamerà Plures. "E’ vero, è cambiato il nome ma i nodi di fondo restano ancora irrisolti - dice la deputata pratese di Forza Italia Erica Mazzetti - Adesso non ci sono più scuse e bisogna subito predisporre un piano per la crescita impiantistica sui singoli territori, nell’ottica di renderli autonomi e abbattere le bollette sempre più alte. In più, è necessario chiarire come si intendano reperire le risorse per finanziare tutto ciò, alla luce del no alla quotazione in borsa, che sarebbe stata un incentivo ad attrarre investimenti privati di ogni genere, da altre imprese fino a concittadini intenzionati a partecipare a un’azienda del territorio e redditizia". Dito puntato contro i dem: "Adesso il Pd deve dare delle risposte chiare, soprattutto a seguito delle vicende pratesi che hanno messo in difficoltà un intero territorio e distretto, chiarendo se c’è la volontà politica di continuare negli investimenti veri, oltre agli slogan che hanno bloccato per anni la Regione" continua Mazzetti. Ora "vista la caduta del sindaco, bisogna fare subito una cernita dei progetti e degli impianti necessari per rendere sensata l’operazione multiutility e per far sì che abbia ricadute sul territorio. Bisogna coinvolgere gli operatori e le categorie, definire le fasi, i costi, gli effetti. Sicuramente, l’hub tessile è uno di queste come molte opere Pnrr".

Anche nel centrosinistra non c’è il ’pensiero unico’: gli alleati del Pd come Avs e Sinistra Italiana hanno più volte alzato la mano e posto dubbi. Alleanza Verdi Sinistra ha acceso i riflettori ribadendo la necessità della gestione gestione pubblica dell’acqua.

Resta sempre in piedi il gruppo dei sindaci dissidenti (Sesto Fiorentino, Cantagallo, Calenzano, Campi Bisenzio, Borgo San Lorenzo, Carmignano, Vaiano, Agliana, Vicchio, Rufina, Castelfranco Pian di Scò) tra le amministrazioni socie della Multiutility. E più volte il sindaco di Cantagallo Guglielmo Bongiorno ha sottolineato la necessità "che la politica debba rivendicare la funzione primaria di decisione, di indirizzo e di piena rappresentanza degli interessi pubblici".