
Il professor Andrea Minervini, direttore della struttura di Urologia e Andrologia all’azienda ospedaliero universitaria Careggi di Firenze
Firenze, 3 giugno 2025 – Firenze capitale della chirurgia urologica mininvasiva laparoscopica e robotica. Dal 4 al 6 giugno 2025 ospiterà al Teatro Cartiere Carrara il "CILR and AI 25 – Challenges in Laparoscopy and Robotics and Artificial Intelligence", congresso internazionale di primo piano dedicato alla chirurgia robotica mininvasiva e all’applicazione dell’intelligenza artificiale in ambito clinico. Attesi oltre mille urologi da cinquanta Paesi: un evento che rafforza il ruolo di Firenze come centro di eccellenza mondiale nell’innovazione tecnologica in chirurgia.
Il congresso sarà guidato da un comitato scientifico di altissimo livello: Vito Pansadoro, Andrea Minervini, Inderbir Gill, Giuseppe Simone, James Porter e Xu Zhang, nomi che hanno fatto la storia della chirurgia robotica.
Il programma si articolerà in dirette di chirurgia robotica, workshop specialistici, sessioni interdisciplinari, tavole rotonde e dimostrazioni interattive delle tecnologie più avanzate. Ne abbiamo parlato con il professor Andrea Minervini, direttore della struttura di Urologia e Andrologia all’azienda ospedaliero universitaria Careggi di Firenze, allievo del professor Marco Carini - punto riferimento internazionale - e figura di spicco nello sviluppo della chirurgia robotica in Italia.
Professor Minervini, perché Firenze per questo congresso internazionale?
«La scelta è tutt’altro che casuale. Secondo i dati Agenas, Firenze è oggi tra i centri più avanzati in Europa per la chirurgia robotica. Careggi è primo in Italia per trattamento del tumore alla prostata e al rene, non solo per numero di interventi, ma per qualità e formazione. Attualmente contiamo tre piattaforme robotiche attive, e durante il congresso ne inaugureremo altre due, tra cui una “single port” di ultima generazione».
Cos’è la tecnologia “single port”?
«È una novità rivoluzionaria: consente di operare attraverso un solo braccio robotico dotato di tutti gli strumenti, che entra nel corpo attraverso una piccola incisione. Questo riduce drasticamente l’invasività, migliora il recupero post-operatorio e ottimizza anche il risultato estetico».
Chi ha reso possibile l’installazione delle nuove piattaforme?
«Un contributo decisivo è arrivato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, che ha sempre sostenuto la sanità pubblica e l'innovazione. Ma fondamentale è stato anche il sostegno della Regione Toscana, con il presidente Eugenio Giani, l’assessore Simone Bezzini, e la direzione di Careggi. In particolare, la direttrice generale Daniela Matarrese ha giocato un ruolo chiave con una visione strategica improntata su efficienza, equità e qualità».
Firenze e l’urologia: una lunga storia.
«Nel 1956, proprio a Firenze, il professor Ulrico Bracci fondò la prima cattedra italiana di Urologia. Il congresso arriva quasi settant’anni dopo: un anniversario simbolico per una scuola che ha formato grandi maestri come Costantini, Rizzo, Nicita e Carini. È grazie alla visione di Carini che la robotica è diventata una realtà consolidata a Firenze, oggi portata avanti da professionisti come Sergio Serni».
Careggi come polo di ricerca e formazione.
«Non siamo solo un centro clinico, ma un punto di riferimento internazionale anche per la formazione. Ogni anno accogliamo medici da tutto il mondo per corsi, fellowships, simulazioni robotiche e chirurgie in diretta. Una vera e propria scuola che continua a crescere».
Qual è il ruolo delle nuove generazioni in questo percorso?
«Formare i giovani è una delle nostre priorità. Lavorano in un ambiente dinamico, internazionale, e con grande passione. A loro spetta il compito di far evolvere tutto ciò che abbiamo costruito, portando avanti lo spirito della nostra scuola».
Le sfide per il futuro?
«Il congresso non sarà solo un momento scientifico, ma una piattaforma di confronto e visione. L’intelligenza artificiale sta cambiando radicalmente il modo di fare chirurgia. Sarà cruciale sviluppare competenze nuove, saper integrare tecnologie digitali, affrontare le sfide globali della sanità. Firenze è pronta: tra tradizione e innovazione, resta capitale della medicina del futuro».