Bologna, 2 giugno 2025 – Altro sangue a Bologna: due uomini, conviventi, di 54 e 50 anni sono stati uccisi con un’arma da taglio nel loro appartamento in piazza dell’Unità 15, in Bolognina (foto). Luca Gombi, l’uomo di 50 anni, nato a Bologna, è stato colpito all’addome, mentre il 54enne, Luca Monaldi, nato ad Arezzo, è stato sgozzato. I corpi sono stati trovati in soggiorno (video). Erano sposati dal 2023. Un terzo coinquilino ha tentato la fuga ma poi è stato fermato all’aeroporto di Barcellona. Si tratta di Gennaro Maffia, 48 anni, italiano nato in Venezuela, dove ha una famiglia.

Maffia tre anni fa era arrivato in Italia e da agosto abitava con la coppia, che però voleva vendere la casa per trasferirsi in campagna. Il cugino di Maffia ha raccontato: "Venerdì mi avevano chiamato e sono venuto a parlare con lui. Era molto agitato, diceva che qualcuno lo voleva uccidere. Aveva paura. Ed era preoccupato anche perché doveva lasciare la stanza”.
A dare l’allarme intorno alle 7 è stato un vicino di casa che ha sentito delle urla. Sul posto sono arrivati la polizia e la Scientifica per i rilievi del caso. Repertati diversi coltelli che dovranno essere analizzati. Le indagini sono coordinate dal pm Tommaso Pierini.
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"Il duplice omicidio in piazza dell'Unità a Bologna è un delitto terribile che scuote la nostra comunità. Ci stringiamo attorno alle famiglie delle vittime, alle quali rivolgo il cordoglio dell'amministrazione". Così il sindaco di Bologna, Matteo Lepore che rivolge "un sentito ringraziamento alla Procura della Repubblica e alle forze di polizia per le indagini tempestive, che hanno portato in poche ore al fermo del presunto responsabile".
La Polizia di stato di Bologna, attraverso l'operato della squadra mobile, "a conclusione di un’intensa attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica - si legge in una nota della polizia - e supportata dal servizio centrale operativo e dal servizio per la cooperazione internazionale di polizia, ha localizzato a Barcellona il presunto autore dell’efferato duplice omicidio".
È stato fermato a Barcellona, appena sceso dall’aereo. Genaro Maffia, 48 anni, nato a Caracas da famiglia campana, si era imbarcato sul volo delle 7,55 dal Marconi. Per gli inquirenti è stato lui a sgozzare e sventrare i due uomini con cui condivideva un appartamento al civico 15 di piazza dell’Unità. Maffia forse voleva tornare in Venezuela, dove ci sono sua moglie e i suoi figli. Ma la polizia è arrivata prima.
Era originario di Terontola, frazione del comune di Cortona (Arezzo), Luca Monaldi, 54 anni, una delle due vittime. Monaldi viveva con il compagno Luca Gombi, a cui era unito civilmente. Nel borgo toscano, noto snodo ferroviario al confine con l'Umbria, Monaldi era molto conosciuto: per anni aveva lavorato nel negozio di calzature di famiglia. A Terontola la notizia è arrivata in tarda mattinata, suscitando dolore soprattutto nella società sportiva che lo conosceva bene.
Quando comprende che le vittime dell'efferato omicidio di piazza dell'Unità sono Luca Gombi e Luca Monaldi, si mette le mani nei capelli: "Allora è stato lui", si lascia scappare.
Lui è suo cugino, Genaro Maffia, ricercato per l'omicidio della coppia che gli aveva affittato una stanza. "Venerdì mi avevano chiamato e sono venuto a parlare con lui - racconta -. Era molto agitato, diceva che qualcuno lo voleva uccidere. Aveva paura. Ed era preoccupato anche perché doveva lasciare la stanza: la coppia stava vendendo la casa e lui doveva trovarsi un'altra sistemazione". Maffia, la cui famiglia è originaria della Campania, era nato in Venezuela dove ha una famiglia. Tre anni fa era arrivato in Italia e da agosto abitava con la coppia.
C'erano delle discussioni a proposito della casa fra Luca Gombi e Luca Monaldi. Secondo quanto hanno riferito alcuni vicini di casa e alcuni parenti, sentiti poi anche dalla squadra mobile della polizia che sta indagando sul caso, Gombi e Monaldi, uniti civilmente, stavano ultimando le operazioni per la vendita della loro casa di piazza dell'Unità, quartiere Bolognina, con l'obiettivo di trasferirsi in campagna. Il loro inquilino, quindi, avrebbe dovuto lasciare a breve l'appartamento. Attorno a questa questione sarebbero nate delle discussioni.
"Abbiamo un numero di fatti di sangue che è aumentato, però nessuno degli episodi capitati negli ultimi 6 mesi è ascrivibile alla criminalità", ha anche detto il questore Antonio Sbordone. "Sono fatti di violenza intrafamiliare o di contesto urbano, ma non di criminalità".
"Abbiamo trovato in un appartamento due persone morte, assassinate. Sono state attinte violentemente con un coltello verosimilmente", ha dichiarato il questore di Bologna, Antonio Sbordone, a margine delle celebrazioni per il 2 giugno in piazza Maggiore. "Ci stiamo dando da fare per individuare il responsabile, perché sicuramente non si tratta di omicidio suicidio per le modalità in cui sono stati trovati i corpi".
La polizia scientifica è ancora al lavoro, e ne avrà per molto, visto che sulla scena del crimine c'è moltissimo sangue.
La Scientifica ha repertato diversi coltelli che dovranno essere analizzati. Si cerca di capire se fra questi c'è anche l'arma del delitto

I corpi delle due vittime erano in soggiorno
Il coinquilino ricercato è Gennaro Maffia, 48 anni, italiano nato in Venezuela: viveva con loro da agosto scorso
La Polizia starebbe, a quanto si apprende, cercando un uomo che, da circa un anno, condivideva l'appartamento con Luca Gombi e Luca Monaldi. L'uomo non si trovava in casa al momento del ritrovamento dei due corpi.

La polizia di Bologna sta indagando nella rete dei conoscenti dei due uomini
Gombi e Monaldi erano sposati dal 2023 e avevano subaffittato a una terza persona. Ora stavano vendendo l'appartamento
I due uomini trovati morti risultano incensurati. Gli inquirenti sono al lavoro per fare luce sull'accaduto

A dare l'allarme alla polizia è stato un vicino di casa attorno alle 7 che ha sentito delle urla

Gli uomini trovati morti sono Luca Gombi, 50 anni di Bologna e Luca Monaldi, 54enne di Arezzo
Il questore Antonio Sbordone ha commentato così il nuovo delitto: "Abbiamo un numero di fatti di sangue che è aumentato, tuttavia bisogna anche dire che tutti questi episodi che sono capitati negli ultimi sei mesi o nell'ultimo anno non sono ascrivibili alla criminalità, sono tutti fatti gravissimi di violenza intrafamiliare o di contesto urbano"
Sul posto c'è la polizia, con volanti e squadra mobile
