GABRIELE MASIERO
Cronaca

La morte di Marah e il dolore di mamma Nabila. No all’offerta di asilo: “Mia figlia riposerà qui. Io tornerò a Gaza”

La madre della giovane palestinese morta di stenti dopo l’arrivo in Italia è stata ricevuta al prefetto di Pisa: “Colloquio per darle vicinanza. Persona dolcissima, le abbiamo offerto asilo”. Ma la donna ha scelto di tornare in Palestina

La morte di Marah e il dolore di mamma Nabila. No all’offerta di asilo: “Mia figlia riposerà qui. Io tornerò a Gaza”

Pisa, 19 agosto 2025 – Marah resterà in Italia per sempre. Le sue spoglie riposeranno a San Giuliano, dove il Comune d’intesa con la comunità islamica pisana e la prefettura, garantirà degna sepoltura in uno dei cimiteri del paese. Subito dopo sua madre tornerà a casa, a Gaza. Sono queste le volontà espresse da Nabila al prefetto Maria Luisa D’Alessandro, nel colloquio di circa mezz’ora avuto ieri nell’ufficio della rappresentante del Governo.

La madre di Marah, la ventenne palestinese morta a Pisa, dopo essere arrivata con il ponte aereo del governo (foto di Enrico Mattia Del Punta)
La madre di Marah, la ventenne palestinese morta a Pisa, dopo essere arrivata con il ponte aereo del governo (foto di Enrico Mattia Del Punta)

All’uscita da quell’incontro la donna non ha voluto parlare con i giornalisti, ha affidato all’imam pisano Mohammad Khalil l’incarico di riferire ai media i contenuti dell’appuntamento: “Il prefetto Maria Luisa D’Alessando ha espresso la sua vicinanza umana alla madre di Marah Abu Zuhri per la perdita di sua figlia, ma non si è parlato di altro se non della sepoltura della ragazza, che riposerà per sempre in Italia”. A San Giuliano Terme. Le esequie saranno celebrate domani alle 12, in forma pubblica al parco della pace “Tiziano Terzani” di Pontasserchio e tra le autorità attese c’è anche l’ambasciatrice della Palestina in Italia, Abeer Odeh, mentre la tumulazione sarà in forma privata per garantire raccoglimento e quiete per l’ultimo saluto proprio a Nabila.

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La scelta di incontrare la donna, ha spiegato il prefetto, “non è stato un gesto politico, ma istituzionale per farle sentire la vicinanza umana del nostro Paese per la tragedia che sta vivendo”. “E’ stato un colloquio - ha aggiunto - per testimoniarle solidarietà e provare a darle conforto”. D’altra parte a chiudere la polemica a distanza tra autorità italiane e israeliane ci ha pensato la Procura di Pisa, che non ha disposto l’autopsia perché “non ha ravvisato reati” nella vicenda e così accogliendo per buone implicitamente le considerazioni e le diagnosi dei medici pisani sulle condizioni di salute di Marah Abu Zhuri, la 20enne palestinese malnutrita morta in ospedale dopo essere arrivata in Italia da Gaza per ricevere assistenza sanitaria adeguata.

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“Io - aveva detto la rappresentante del governo prima del nulla osta a riconsegnare la salma alla famiglia da parte della magistratura - non ho alcuna informazione diretta, così come è giusto che sia perché spetta alla procura fare certe valutazioni e sono sicure che le farà il prima possibile per accogliere le richieste della famiglia di Marah: anche io sono madre di sei figli e capisco il dolore indicibile che sta vivendo questa signora, ed è per questo che ho accettato di incontrarla per testimoniarle tutta la mia solidarietà umana e istituzionale”.

Marah Abu Zuhri
Marah Abu Zuhri, la giovane palestinese morta a Pisa dove era appena arrivata da Gaza

Il prefetto ha offerto a Nabila anche la possibilità di supportare un eventuale percorso di integrazione qui in Italia: “Ma - ha concluso D’Alessandro - mi ha detto di non essere interessata a presentare richieste di asilo. La signora mi è parsa una mamma dolcissima e con educazione e grande compostezza ha solo chiesto tempi rapidi per assicurare la sepoltura della figlia qui a San Giuliano Terme e poi rientrare in Palestina, dove sono rimasti gli altri suoi sei figli, cinque sorelle e un fratello di Marah, insieme al marito e questo è quello che le abbiamo promesso di fare e che faremo accelerando il più possibile, nel rispetto della legge e delle procedure previste per casi come questi, per assicurare una degna sepoltura a una giovanissima ragazza strappata alla vita”.