"Il referto diffuso da Israele? È un atteggiamento molto strumentale, sono profondamente costernato, verso una polemica sbagliata fatta di fronte a condizioni oggettive rilevate dal lavoro dei nostri medici che sono i più qualificati al mondo". A dirlo è il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che contattato da La Nazione, ha commentato il referto pubblicato sui social X, dal Cogat, l’ente israeliano per il coordinamento delle attività nei Territori, e che contesta la versione fornita dagli italiani – si era parlato di malnutrizione – diffondendo un documento che attribuisce alla giovane una diagnosi di leucemia ed esponendo "i fatti, che il rapporto non ha menzionato", scrivono nella nota, accusando così i medici di avere occultato il documento che giustifica l’arrivo a Pisa della giovane palestinese.
"Dal momento in cui mettiamo a disposizione la nostra solidarietà con le nostre competenze – ha aggiunto Giani -, provo profondo disagio nel vedere montata questa polemica e questo atteggiamento strumentale e provocatorio. In questo momento – ha concluso -. Esprimo solidarietà a tutto il personale sanitario".
"L’arroganza e la prepotenza del governo israeliano di Netanyahu non ha limiti, adesso entra addirittura a gamba tesa contro l’ospedale di Pisa, mettendo in discussione le diagnosi dei medici dell’Azienda ospedaliera universitaria pisana, la loro competenza ed etica". È invece il commento della senatrice del Partito democratico, Ylenia Zambito che parla di una posizione "gravissima", e "preoccupante" e "che vede un Governo, quello d’Israele, tentare di scaricare le proprie responsabilità sulle condizioni di vita dei civili palestinesi. Come sta facendo oggi su quella di Marah, affamata dalla guerra e dall’impossibilità che giungano a Gaza gli aiuti umanitari. Il tentativo di minare la credibilità professionale medica per avvalorare la narrazione governativa israeliana – ha aggiunto la senatrice dem -, che continua a negare la carestia e i dati sui morti per fame, è da rigettare con forza. Una vita distrutta, come altre centinaia di migliaia, dall’ingiustizia di una guerra che l’esecutivo di Netanyahu sta portando avanti con scientifica crudeltà".
Per l’assessora della Regione Toscana, Alessandra Nardini, la morte di Marah è inevitabilmente diventato un simbolo, "varcando i confini della Palestina, la morte è arrivata qua, in quello che viene definito Occidente, squarciando il velo di indifferenza e complicità che avvolge ancora lo sterminio in corso a Gaza, obbligando tutte e tutti a vedere, a fare i conti con quel corpo deperito di una giovanissima donna a cui sono stati negati sogni e futuro".
EMDP