MARIO ALBERTO FERRARI
Cronaca

La statistica per i bambini. Dadi e monete a scuola

Il progetto dell’Università di Pisa ha vinto Italian Teacher Award 2025. Paolo Frumento: "Imparare divertendosi per la fascia di età 6-11 anni".

Bambini a scuola (. foto di repertorio

Bambini a scuola (. foto di repertorio

Si può insegnare la statistica a bambini delle scuole elementari? È stata questa la domanda che un’insegnante di logica-matematica delle scuole e un docente di statistica dell’Università di Pisa si sono fatti. La loro risposta si chiama "Statisticamente Imparo", un progetto che ha conquistato, tra oltre 420 proposte da tutta Italia, il primo premio all’Atlante - Italian Teacher Award 2025, riconoscimento nazionale dedicato alla valorizzazione di coloro che sanno innovare la didattica e ispirare le nuove generazioni.

Ideato da Annamaria Cruscomagno, insegnante di area logico-matematica dell’Istituto Comprensivo Castrovillari 1 di Cosenza, in collaborazione con Paolo Frumento, docente di Statistica all’Università di Pisa, il progetto ha convinto la giuria con un’idea semplice e potente: trasmettere concetti complessi in modo giocoso, esperienziale e inclusivo, partendo da strumenti alla portata di tutti, come un dado o una moneta.

Già attivo dal 2022, "Statisticamente Imparo" propone ai bambini attività concrete per introdurre i concetti di probabilità e incertezza come osservare che, pur avendo sei facce identiche, un dado non restituisce sempre lo stesso risultato che spiega come la probabilità è soltanto un modo di quantificare numericamente l’incertezza. O che con quattro lanci di una moneta, le combinazioni possibili sono molte più di quanto si pensi. Si passa poi a esercizi più strutturati, come sommare i risultati di due dadi (proprio come nel Monopoli), o esplorare la distribuzione delle "Teste" nei lanci successivi.

L’aspetto più affascinante? Secondo Frumento è il fatto che: "I bambini scoprono da soli – giocando – che alcune strutture matematiche avanzate emergono naturalmente: il calcolo combinatorio, con i suoi numeri enormi che fanno brillare gli occhi; e persino la "curva di Gauss", che da oggetto misterioso si trasforma in un divertente tormentone di classe. Tutto viene proposto in forma narrativa, con attività studiate per la fascia d’età 6–11 anni, senza tecnicismi ma con una forte attenzione al pensiero critico e alla curiosità naturale dei bambini. Il risultato è sorprendente: non solo apprendono, ma si divertono. E a casa raccontano entusiasti di aver studiato ‘una cosa da grandi’".

E se c’è una lezione da imparare anche per gli adulti, è proprio questa: i piccoli non hanno paura della complessità. Anzi, la trovano affascinante. "Non abbiate paura di osare - il messaggio finale di Paolo Frumento -, perché i bambini fortunatamente non ne hanno affatto".

Mario Ferrari