GABRIELE MASIERO
Cronaca

La rottura di San Rossore. La Comunità ebraica:: "Da Anpi parole disoneste"

Imbarazzo alla cerimonia per l’anniversario delle leggi razziali. Il presidente. Gottfried rinuncia al suo intervento pubblico: "Mai più dove sono loro"e.

Imbarazzo alla cerimonia per l’anniversario delle leggi razziali. Il presidente. Gottfried rinuncia al suo intervento pubblico: "Mai più dove sono loro"e.

Imbarazzo alla cerimonia per l’anniversario delle leggi razziali. Il presidente. Gottfried rinuncia al suo intervento pubblico: "Mai più dove sono loro"e.

di Gabriele MasieroPISA

La cerimonia per l’anniversario della firma delle legge razziali innesca una polemica a distanza tra Anpi e la comunità ebraica pisana. E ad accendere la miccia è la reazione del presidente degli ebrei pisani, Andrea Gottfried, che ha deciso di rinunciare al suo intervento pubblico proprio per marcare le distanze con quello appena pronunciato da Bruno Possenti, presidente della sezione pisana dell’associazione dei partigiani. "Parole intellettualmente disoneste", le ha definite Gottfried. Possenti aveva infatti ricordato nel suo intervento gli effetti delle leggi razziali, firmate proprio a San Rossore, sottolineando che "al binario 21 quando deportavano gli ebrei c’era anche troppa indifferenza e anche oggi non si può restare indifferenti di fronte al massacro di un popolo". "Non ho detto nulla di particolare se non fotografare la realtà - ha aggiunto dopo interpellato da La Nazione - e se questo dà fastidio a qualcuno, pazienza". Ma la Comunità ebraica, con il suo presidente, non intende rivedere il suo giudizio e, anzi, attacca: "Non ce l’abbiamo con il Comune, che ha vissuto con imbarazzo quanto accaduto, ma con chi, come l’Anpi, tenta di mischiare i piani. Per questo abbiamo già informato l’amministrazione comunale che d’ora in poi non parteciperemo più ad altre iniziative alle quali sia presente anche Anpi, che non ha alcuna voglia di ascoltare le ragione degli altri ma coglie ogni occasione per le sue iniziativa di propaganda politica".

Secondo Gottfried, infatti, le parole di Possenti sono state pronunciate "in un contesto sbagliato e in una circostanza in cui si commemorava altro, con il chiaro obiettivo di mischiare i piani della storia in un giorno in cui si ricordano gli effetti dell’antisemitismo, dimostrando così che quello che le anime belle chiamano antisionismo è in realtà una condotta antisemita". Del resto, ha sottolineato, proprio l’altra sera "si è svolta a Pisa una manifestazione conclusasi con un blocco ferroviario a sostegno della Palestina, ma io né la comunità che rappresento siamo andati a difendere le scelte del governo israeliano, né per altro intendo farlo in alcuna circostanza, ma quanto accaduto è un chiaro modo di propagandare le proprie idee politiche a qualunque costo".

La scelta di rinunciare al discorso pubblico, infine, ha spiegato Gottfried, "l’ho presa perché a quel punto mi pareva del tutto inutile portare la nostra testimonianza in un contesto dove non c’è alcuna disponibilità all’ascolto". Alla cerimonia di San Rossore, promossa dal Comune, erano presenti anche il sindaco, Michele Conti, il presidente della Provincia, Massimiliano Angori, e il presidente del Parco, Lorenzo Bani. Ricordando gli effetti delle leggi razziali sugli ebrei, Conti li ha definiti "vittime di un’ideologia tanto assurda quanto criminale che classificava gli uomini e le donne di religione ebraica come una ‘razza’ nemica e come tali da estirpare, insieme ad altre categorie, quali i rom, gli omosessuali, i testimoni di Geova, i dissidenti politici: un abominevole piano di persecuzione e sterminio che trovò terreno fertile e si affermò nel nome di una dittatura, il nazismo in primo luogo ma di cui fu complice anche il fascismo, come ha recentemente ricordato anche la premier Giorgia Meloni".