MARIO ALBERTO FERRARI
Cronaca

Incubo di una notte di mezza estate: "Stagione a metà"

Il bilancio dei balneari Sib con Fabrizio Fontani

Boccadarno, la parte del porto di Marina di Pisa vista dall’alto grazie al drone (. foto Enrico Mattia Del Punta per Valtriani

Boccadarno, la parte del porto di Marina di Pisa vista dall’alto grazie al drone (. foto Enrico Mattia Del Punta per Valtriani

di Mario Ferrari

Il cielo è grigio sopra il litorale pisano. E non solo in senso meteorologico. L’acquazzone di ieri è stato solo l’ultimo episodio di un’estate tormentata dal maltempo che, soprattutto nell’ultima settimana, ha messo a dura prova le località di Marina di Pisa, Tirrenia e Calambrone. Se per i bagnanti si è trattato dell’ennesima occasione mancata per godersi una giornata di sole, un bagno rigenerante o un gelato in riva al mare, per gli stabilimenti balneari la situazione si traduce in una perdita pesante, che incide direttamente sui bilanci.

A fare il punto è Fabrizio Fontani, presidente del Sindacato Italiano Balneari (Sib) di Confcommercio Pisa, che analizza una ‘mezza estate’, dove i sogni, di notte, hanno lasciato spazio agli incubi.

Presidente Fontani, la stagione non sta andando come sperato. "Purtroppo no. Il meteo ha un impatto determinante per il nostro settore, e quest’estate è stata segnata da condizioni davvero sfavorevoli: nuvoloni, temperature basse, piogge improvvise. Il dato più critico è che le giornate peggiori sono cadute proprio nei fine settimana, i momenti per noi più importanti. Tra giugno e luglio, la maggior parte dei weekend è stata grigia o piovosa, e questo ha influito in maniera evidente sulle presenze".

Non è stato possibile recuperare durante la settimana?

"Ci abbiamo provato, e fortunatamente possiamo contare su una clientela locale piuttosto fedele. Ma non basta. I pendolari e i turisti giornalieri – quelli che arrivano soprattutto la domenica – sono mancati quasi del tutto. E rappresentano un indotto che vale almeno il 10-15% del fatturato. Senza contare tutti quei lavoratori che sarebbero liberi nel weekend, ma rinunciano a venire al mare se il tempo è incerto".

Insomma, una mazzata per gli stabilimenti.

"Sì, decisamente. E la cosa più frustrante è che veniamo da anni complicati: anche senza il maltempo, il nostro settore è sotto pressione da tempo. Queste piogge sono solo l’ennesimo ostacolo".

Si riferisce alla direttiva Bolkestein sulle concessioni balneari?

"Esattamente. È la nostra spada di Damocle. Da anni viviamo in una situazione di totale incertezza. Non sapere cosa ne sarà delle concessioni blocca gli investimenti, scoraggia ogni progetto di sviluppo, ci impedisce di guardare al futuro con serenità. Sommando tutto questo al maltempo, il quadro è davvero difficile. Il clima non possiamo cambiarlo, ma almeno si intervenga sulla Bolkestein: serve una decisione politica chiara, definitiva, che metta fine a questa agonia".

C’è ancora margine per salvare la stagione?

"Sì, ma servono trenta giorni di sole pieno. Un mese di agosto stabile, caldo, che ci consenta di respirare un po’ e recuperare. Altrimenti, molti rischiano davvero di chiudere in rosso".