ENRICO MATTIA DEL PUNTA
Cronaca

Da Gaza alla Toscana, 7 pazienti palestinesi saranno curati tra Massa e il Meyer. Due hanno meno di 3 anni

Sul volo speciale della 46esima brigata aerea ragazzi e ragazze destinate agli ospedali toscani. I più piccoli andranno Massa, altri al Meyer di Firenze e una ventenne a Cisanello. Giani: “Sempre pronti ad allargare le nostre braccia e il nostro cuore”

Da Gaza alla Toscana, 7 pazienti palestinesi saranno curati tra Massa e il Meyer. Due hanno meno di 3 anni

Pisa, 14 agosto 2025 - È atterrato nella notte all’aeroporto militare della 46ª brigata aerea di Pisa uno dei tre voli speciali C130J dell’Aeronautica Militare partiti da Eilat, in Israele, con a bordo pazienti palestinesi e loro familiari evacuati dalla Striscia di Gaza.

Il volo arrivato nella notte a Pisa
Il volo arrivato nella notte a Pisa

Sul velivolo giunto in Toscana viaggiavano sette pazienti: due bambini di meno di un anno e di tre anni, destinati all’ospedale di Massa; quattro di cui tre minori di 4, 12 e 17 anni per il Meyer di Firenze; un ventenne ricoverato a Cisanello. Insieme a loro, anche i rispettivi accompagnatori.

Si tratta della 14ª evacuazione sanitaria dall’inizio del 2024, che porta a oltre 180 il numero complessivo di minori di Gaza accolti in Italia per ricevere cure mediche.

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Le operazioni sono state coordinate dalla Presidenza del Consiglio con Farnesina, ministeri della Difesa e dell’Interno, Protezione Civile, Organizzazione mondiale della sanità e Meccanismo europeo di protezione civile. 

La nota del Meyer e le parole di Giani

Per quanto riguarda i piccoli trasferiti al Meyer, questi sono arrivati accompagnati da familiari, fratellini e sorelline: una di loro ha riportato un politrauma, dopo essere rimasta coinvolta in un bombardamento. Si tratta di una ragazzina di dodici anni, che ha affrontato il viaggio insieme al fratello: presenta fratture multiple e un trauma da compressione.

Una diciassettenne, invece, arrivata insieme ai genitori e a due sorelle, dovrà essere curata per un’insufficienza renale. Il terzo arrivato è un piccolo di quattro anni con una grave malattia ematica autoimmune.

I C130 della 46esima Aerobrigata dell’Aeronautica Militare erano partiti con destinazione la città di Elat in Israele per la missione finalizzata al trasferimento in Italia di pazienti pediatrici con i loro accompagnatori. La missione, coordinata dal Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, è gestita dalla Centrale Cross (Centrale Remota di Soccorso Sanitario) di Pistoia.

Nel team sanitario, anche un medico e un infermiere dell’Aou Meyer Irccs: Simone Pancani coordinatore delle attività umanitarie e di Protezione civile e Luca Vannucchi in servizio al Dea del pediatrico fiorentino.

Ad attendere i pazienti fuoriusciti da Gaza, come sempre, c’erano gli operatori dei servizi sociali e anche un mediatore linguistico messo a disposizione dalla Fondazione Meyer per agevolare la comunicazione con i medici. Anche l’accoglienza è stata garantita grazie al sostegno della Fondazione Meyer.

“La Toscana, come sempre, è pronta ad allargare le proprie braccia e il proprio cuore, mettendo a disposizione le proprie eccellenze sanitarie e garantire così cure adeguate a chi non le può ricevere nel proprio paese - commenta il presidente della Toscana, Eugenio Giani – Offriamo una speranza a chi soffre ed è meno fortunato e lo facciamo non solo in occasione di guerre o gravi emergenze, investendo nella cooperazione internazionale ad esempio per far crescere i sistemi sanitari di altre nazioni, ispirati da tre principi che sono alla base della sanità pubblica: ovvero equità, accesso universale e lotta alle disuguaglianze”.

Il Meyer ancora una volta offre la propria disponibilità per questo tipo di missioni umanitarie e di Protezione civile, come già successo in passato a Lampedusa per gli sbarchi dei migranti, in Polonia per l’evacuazione dei bambini ucraini con patologia tumorale, in Egitto e Israele per operazioni Medevac di bambini gazawi e al momento dello sbarco nei porti toscani dei pazienti pediatrici soccorsi in mare dalle navi Ong.