
Lucio Corsi, 31 anni, con Tommaso Ottomano (34 anni), sul palco della finalissima dell’Eurovision Song Contest
Castiglione della Pescaia, 18 maggio 2025 – Il paese e tutti gli abitanti sono stati svegli fino a notte inoltrata per aspettare il verdetto finale: quinto posto, leggermente penalizzato dal televoto, ma comunque soddisfatto per aver portato una ventata di sentimento e gentilezza su un palcoscenico, quello dell’Eurovision Sound Contest, caratterizzato da esplosioni, lingue di fuoco e scenografie spettacolari.
Lucio Corsi, accompagnato dal fedelissimo Tommaso Ottomano, incanta anche Basilea. E dopo il grande successo ottenuto al Festival di Sanremo – un successo che gli ha consentito di farsi conoscere anche al grande pubblico – si ripete all’Eurovision. Il rappresentante italiano, promosso di diritto dopo la rinuncia di Olly (vincitore all’Ariston), ha conquistato la quinta piazza alle spalle di Austria, Israele, Estonia e della favoritissima Svezia. Il vincitore, quindi, è stato JJ, l’austriaco-filippino dagli acuti impossibili, all’anagrafe Johannes Pietsch, il migliore di questa 69° edizione.
"Lucio Corsi e Tommaso Ottomano, orgogli toscani, ci hanno regalato un Eurovision indimenticabile. Per noi avete comunque vinto, con la vostra bellezza e la vostra musica. Vi aspetto presto in Toscana per celebrarvi con il nostro massimo riconoscimento! Grazie Lucio e grazie Tommaso: ci avete emozionato e fatto volare con il cuore”, scrive sui social il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, mentre a Castiglione si godono il loro figlio prediletto.
Tra maxischermi e gruppi d’ascolto, la finale continentale a cui partecipava l’artista si era trasformata in un momento di grande euforia collettiva. Fra Castiglione della Pescaia e Grosseto l’interesse era alle stelle, come testimoniato dal grande pubblico presente ieri sera, 17 maggio, nella centralissima piazza Orto dei Lilli. "Una serata importante per la comunità – aveva detto la sindaca di Castiglione della Pescaia Elena Nappi – Lucio Corsi è il nostro beniamino. Siamo riuniti intorno a lui. E’ il modo per fargli sentire che la comunità per lui c’è come lui c’è per la comunità”.