"Fermiamo le stragi sul lavoro", flash mob dei sindacati a Firenze

Il sindaco Nardella: “Facciamo questa battaglia insieme. Servono 4mila ispettori e più personale nei Comuni”

Firenze, flash mob sulla sicurezza (NewPressPhoto)

Firenze, flash mob sulla sicurezza (NewPressPhoto)

Firenze, 26 maggio 2021 – Non si può morire di lavoro. Come invece è accaduto a Luana, l'operaia di Agliana morta il 3 maggio scorso mentre lavorava all'orditoio, e come è accaduto ad altri 22 lavoratori della provincia di Firenze, che nel 2020, nonostante gran parte delle attività fossero chiuse, hanno perso la vita. Sempre lo scorso anno, sono state quasi 12mila le denunce di infortuni sul lavoro. Un quadro preoccupante ed è per questo che Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato questa mattina un flash mob in piazza Signoria, nell'ambito della mobilitazione nazionale 'Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro'. I lavoratori e i rappresentanti sindacali hanno indossato il casco di sicurezza, per chiedere più attenzione a questo tema e più controlli.

Sono pochi, infatti, gli addetti degli istituti di prevenzione e controllo legati al tema della sicurezza. Quelli del Dipartimento prevenzione Pissll della Asl Toscana Centro su Firenze ed Empolese Valdelsa sono complessivamente un centinaio, di cui 55 tecnici della prevenzione su Firenze e 30 sull’area Empolese. In istituti come Inail e Inps, denunciano i sindacati, stanno andando in pensione tutti gli assunti degli anni Settanta e Ottanta. Per quanto riguarda gli ispettori operativi dell'Ispettorato territoriale del lavoro. sono circa 25 in tutta la provincia, mentre quelli tecnici in materia di sicurezza solo tre. La carenza di personale riguarda anche i settori amministrativi, “con il lavoro – dicono Cgil, Cisl e e Uil - che viene spalmato su tutti gli altri collaboratori. Così nel 2020 le ispezioni dell'Itl sono state 1.154, di cui 899 hanno riscontrato irregolarità. Sono stati 243 i lavoratori in nero individuati nel corso delle ispezioni, 2,9 milioni di euro di imponibile evaso accertato, 422 controlli sul rispetto dei protocolli Covid e 439 le diffide accertative per retribuzioni non corrisposte.

Il ministero del Lavoro si è impegnato ad assumere 2mila nuovi ispettori in tuta Italia, con un procedimento straordinario contenuto nel decreto Sostegni bis. “Non basta, ce ne vorrebbero 4mila – ha detto nel corso del suo intervento in piazza Signoria il sindaco di Firenze, Dario Nardella - perché ci apprestiamo ad entrare in una stagione decisiva dell'Italia, con la progettazione e realizzazione delle opere finanziate con i 210 miliardi del Recovery Plan, che dovranno essere appaltate entro il 2023 e realizzate entro il 2026”.

Ma se è necessaria la velocità nel realizzarle, non si deve far pagare il prezzo ai lavoratori. Uniamoci in questa battaglia. I Comuni hanno gli uffici dimezzati, siamo in grande difficoltà, non riusciamo a monitorare tutti i cantieri aperti. Facciamo questa battaglia insieme – l'appello di Nardella – per avere più controlli dalle autorità del ministero del Lavoro, ma anche più personale della pubblica amministrazione, a partire dai Comuni, perché gran parte degli appalti dovranno essere gestiti a livello locale”.

“Oggi siamo in piazza – ha spiegato la segretaria generale della Cgil di Firenze, Paola Galgani – per proporre alla politica, alle istituzioni e agli enti di controllo un patto per la salute e la sicurezza sul lavoro, che riguarda non solo l’applicazione delle norme, ma anche i contratti, la legalità, la presenza del sindacato, la formazione, la prevenzione, i controlli”.

Per migliorare la sicurezza sul lavoro – ha aggiunto Roberto Pistonina, segretario generale della Cisl di Firenze e Prato – non abbiamo bisogno di nuove leggi, abbiamo bisogno di più controlli. E per questo servono più ispettori, quelli oggi in servizio sono insufficienti: è un investimento importante sia per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro, sia per quanto riguarda l’occupazione, sia per quanto riguarda i costi sociali che gli incidenti sul lavoro impongono alla società”.

“Servono investimenti per formazione e controlli e anche iniziative continue per coinvolgere i giovani, soprattutto attraverso la scuola. E’ sotto gli occhi di tutti la necessità di fare un salto di qualità culturale per salvaguardare le vite dei lavoratori”, ha sottolineato Leonardo Mugnaini, coordinatore della Uil area fiorentina.

 

 

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