LORENZO OTTANELLI
Cronaca

Sala e “I figli dell’odio“. Se ne parla al Forte

Appuntamento domani con la presentazione del volume che racconta tre storie degli odierni conflitti.

La reporter Cecilia Sala ospite domani al Forte di Belvedere per la presentazione del suo ultimo libro “I figli dell’odio“

La reporter Cecilia Sala ospite domani al Forte di Belvedere per la presentazione del suo ultimo libro “I figli dell’odio“

Un grande racconto del Medio Oriente in trasformazione, ma anche un importante documento per comprendere il mondo di oggi, in preda a guerre che durano 12 giorni e a decine di migliaia di civili uccisi nell’indifferenza delle organizzazioni internazionali. È ‘I figli dell’odio’, il nuovo libro di Cecilia Sala, edito da Mondadori e che domani alle 19,30 verrà presentato dall’autrice al Forte Belvedere, insieme al direttore di Rtv38, Nicola Vasai. Sarà presente anche la sindaca, Sara Funaro. Cecilia Sala è, infatti, una delle reporter più apprezzate a livello nazionale, grazie al suo podcast Stories, tra i più ascoltati in Italia ed edito da Chora News, scrive anche per il Foglio. È conosciuta per i suoi reportage dai territori in conflitto, come l’Ucraina, la Georgia, il Venezuela, il Sud Sudan, Israele e la Cisgiordania, per non dimenticare, però, l’Iran. Proprio a Teheran, infatti, la giornalista è stata arrestata il 19 dicembre scorso e internata nella prigione di Evin, per poi essere liberata in tempo record, grazie all’intervento dell’intelligence e dell’esecutivo italiano. Ne ‘I figli dell’Odio’, Sala racconta tre storie che riguardano i conflitti odierni: la radicalizzazione di Israele, la distruzione della Palestina e il collasso dell’Asse della resistenza con alla testa Teheran. È un lungo viaggio, quello che si legge nelle pagine, che ci mostra i raid, i check-point da attraversare, le case delle vittime e dei carnefici. Ma non solo, ci racconta le storie dei sopravvissuti e quelle dei leader militari, con interviste ad alcune figure chiave, come uno dei fondatori dei pasdaran, Hossein Kanaani, per continuare con il premio Pulitzer Ronen Bergman, che spiega il fallimento di Israele nel difendersi dal nemico interno.

Lorenzo Ottanelli