REDAZIONE FIRENZE

Rotta, ritrovati i resti di una capanna

Le tracce dell’insediamento sono del VII secolo avanti Cristo. Probabilmente era la casa. di potenti aristocratici.

Il gruppo di lavoro durante gli scavi al sito etrusco La Rotta di Figline. Gli archeologi hanno trovato i resti di una capanna

Il gruppo di lavoro durante gli scavi al sito etrusco La Rotta di Figline. Gli archeologi hanno trovato i resti di una capanna

FIGLINE E INCISAI resti della casa di una famiglia di alto rango raccontano una storia che risale al VII secolo avanti Cristo. Forse un nucleo familiare aristocratico che esercitava il suo controllo sulla zona viveva in quelli che oggi sono i resti ritrovati in quasi due mesi di campagna di scavi nel sito archeologico de la Rotta, condotti dalla Soprintendenza con finanziamento del Ministero della cultura. Gli archeologi di AdArte Srl, con il contributo logistico dell’Archeo Club del Valdarno Superiore e il supporto del Comune, hanno portato avanti uno studio risalente al 2013-2014: allora sotto un grande scarico di fornace con materiali ceramici realizzati cinque secoli prima di Cristo, ma scartati perché mal cotti, fu trovata una grande struttura muraria ancora più antica. Gli archeologi in queste ultime settimane si sono concentrati proprio su questo muro attorniato da numerose tracce di fornaci. Oltre a confermare, come da intuizione dei loro colleghi di 10 anni fa, la presenza di un’area artigianale di produzione di ceramica, hanno anche rinvenuto i resti di quella che doveva essere una capanna con tracce di buche di palo, fosse per la fondazione di pareti in legno e argilla e numerosi frammenti ceramici di grande pregio.L’ipotesi è che la struttura fosse abitata da potenti aristocratici del tempo, che vivevano in un’area strategica, punto di incontro tra la via di comunicazione che seguiva il corso dell’Arno e uno dei percorsi trasversali che dai monti del Chianti portavano al Pratomagno. C’è ancora molto da indagare, a partire dal tempio di cui rimangono alcuni frammenti decorativi in terracotta e dalle fasi abitative del VI secolo conosciute per ora solo dai materiali rinvenuti. La Soprintendenza è già al lavoro per poter riaprire a breve la campagna di scavi. Intanto, in accordo tra Comune, Soprintendenza e Archeo Club, sarà organizzato per "Aspettando Autumnia" un appuntamento di presentazione e approfondimento degli scavi appena conclusi e dei loro risultati.Manuela Plastina