REDAZIONE FIRENZE

Idrocarburi in Arno. Diga ferma la macchia. È caccia al fiorentino che ha inquinato

Comune, Regione e Arpat stanno valutando come intervenire. Lo sversamento sarebbe avvenuto nella zona di via Tacca. .

L’intervento dei Vigili del Fuoco e Protezione Civile nell’area in cui venerdì è comparsa la macchia di idrocarburi

L’intervento dei Vigili del Fuoco e Protezione Civile nell’area in cui venerdì è comparsa la macchia di idrocarburi

La diga montata in tempi record ha impedito che la macchia di idrocarburi comparsa venerdì sera in Arno si espandesse lungo il corso del fiume. Un intervento urgente e coordinato che ha coinvolto la Protezione Civile di Palazzo Vecchio, i vigili del fuoco, la Regione Toscana e tutti gli enti preposti alle verifiche ambientali. È stata questa la risposta immediata all’emergenza che si è manifestata tra il ponte da Verrazzano e il ponte San Niccolò, dove è stata individuata una chiazza oleosa che si stima possa essere stata provocata da circa mille litri di idrocarburi.

L’azione rapida di contenimento ha evitato il peggio, ma resta ora da capire con precisione l’origine dello sversamento. Secondo le prime ipotesi, la sostanza inquinante sarebbe arrivata in Arno attraverso un fosso tombato che scarica direttamente nel fiume. Si sospetta che a riversarla, probabilmente in una fogna o in un tombino nei giardini privati, sia stato un residente della zona di via Tacca. Arpat ha avviato le analisi sull’acqua e sta completando i rilievi ambientali prima di autorizzare la rimozione definitiva della sostanza contaminante. Intanto le forze dell’ordine hanno avviato le indagini per identificare il responsabile, che rischia una denuncia per reati ambientali.

L’Autorità di Bacino ha promesso tolleranza zero per chi inquina. Grazie alla sinergia tra enti e al pronto intervento, l’emergenza è stata gestita senza danni visibili, ma i controlli proseguiranno per evitare che simili episodi possano ripetersi. Da Palazzo Vecchio fanno sapere che Comune, Regione Toscana e Arpat stanno monitorando la situazione e valutando eventuali interventi.

A gestire le prime operazioni è stata l’assessora alla protezione Civile Laura Sparavigna in accordo con la vice sindaca con delega all’Ambiente Paola Galgani. "L’ecosistema fluviale è un bene da proteggere – dice Sparavigna – e non sarà tollerato alcun comportamento illecito che ne comprometta la salute". Contestualmente all’intervento di contenimento, nella serata di venerdì sono state prontamente avvisate anche tutte le attività economiche e sportive presenti lungo le sponde e sull’alveo dell’Arno, dalle società di canottaggio a coloro che hanno bar e locali. La comunicazione è servita a evitare rischi per la salute e ad assicurare la massima collaborazione durante le operazioni di monitoraggio e bonifica. Un lavoro di rete che ha permesso di gestire l’emergenza con tempestività e cautela.

Antonio Passanese