
GUALDO TADINO - Si spera di poter riattivare scavi archeologici sul Colle I Mori e nella Tadinum romana. Come si...
GUALDO TADINO - Si spera di poter riattivare scavi archeologici sul Colle I Mori e nella Tadinum romana. Come si fa nelle Marche, nella vicina Sassoferrato, alla ricerca di resti dell’antica Sentinum e dove c’è stata di recente la “cena del legionario“ (nella foto). Sebastien Mattioli, responsabile del Gruppo archeologico dell’Appennino umbro-marchigiano (Gaaum), riferisce con soddisfazione che circa tre anni fa il gruppo inoltrò negli Usa una proposta progettuale relativa a Sentinum e che la stessa riscosse manifestazione di interesse di alcune università. Così studenti e archeologi americani, guidati dai professori Amanda Chen e Will Ramundt, "hanno reso possibile l’inizio di una nuova affascinante storia archeologica per Sassoferrato". Non si nasconde che ora c’è anche il desiderio di proseguire in futuro nel territorio di Gualdo Tadino, nei siti di Colle i Mori, dove sono presenti interessantissime testimonianze e reperti di un insediamento urbano anteriore alla fondazione di Roma e di quelle della Tadinum romana, nell’area vicina al paese di Rasina, dove decenni fa si trovarono reperti di grande interesse. In quest’ultimo caso, in mancanza di un progetto per la musealizzazione o per la conservazione in sede e soprattutto di finanziamenti adeguati, si decise di ricoprire con la terra le testimonianze di terme e di edifici riportati alla luce; così, nell’area del municipio romano, ora, come in passato, resta visibile esclusivamente un antico pozzo. Chissà che dal “Continente nuovo“ non arrivino stimoli e progetti per valorizzare anche queste preziose testimonianze di civiltà e cultura? È l’auspicio di tanti.
Alberto Cecconi