CARLO CASINI
Cronaca

Ritardi e scatti da Formula 1. “Il 6? Faccio prima in moto”. E c’è chi teme i ’sobbalzi’

A bordo con i passeggeri sempre più arrabbiati per i servizi e le corse saltate: “Da Rifredi a Porta Romana un’ora e mezzo: in tanti anni non mi era mai successo”

Un ingorgo nella zona del Ponte Rosso. I numerosi cantieri presenti in città complicano non poco la vita agli autisti

Un ingorgo nella zona del Ponte Rosso. I numerosi cantieri presenti in città complicano non poco la vita agli autisti

Firenze, 20 giugno 2025 – Città cantierizzata, corse diradate con la fine delle scuole e una rete di autobus – come ha denunciato ieri su La Nazione Fisa Cisal non più adeguata alla Firenze di oggi. Un mix che porta a costanti ritardi e appuntamenti saltati. Sarà vero? Non resta che provare e sentire i passeggeri.

Prima prova: un tratto con l’utilissimo 6, che attraversa tutta la città da Torregalli a Coverciano via Oltrarno e centro. Partenza da Legnaia, lo si potrebbe prendere da Pisana Sant’Angelo, ma ci scoraggia la testimonianza di Enzo Tanzi, ortolano: “Le corse saltano – dice – aspettano anche mezz’ora e più a questa fermata”. Perciò andiamo alla fermata Pisana Monticelli dove confluiscono 6A e B: 500 metri in più che raddoppiano però la probabilità di un passaggio del bus. L’orario indica il prossimo alle 10,35, tra 9 minuti. Passa una vecchia conoscenza, Marco Di Bari, a spasso col cane: “Il 6 prendi? Io ho smesso. È sempre in ritardo. Sì fa prima in moto. Non c’è convenienza”. E invece siamo fortunati: alle 10,35 arriva.

Sul bus incontriamo un altro volto noto in zona e ci conferma la fortuna: “Lo prendo spesso per andare in facoltà a Sant’ Ambrogio. – spiega Viola Grech, che lavora nello studio di Architettura e Urbanistica di famiglia – Salta continuamente corse, è sempre un terno al lotto: per essere certa di compiere questi 3,5 chilometri puntuale, esco un’ora e mezza prima. Ritardi di oltre 40 minuti sono la prassi. Li ho segnalati più volte ad At e Regione, ma sono parole al vento. D’altronde in macchina non troverei parcheggio né lì, né qui al ritorno: Legnaia soffre di una sempre più grave carenza a causa della costante eliminazione di stalli, peraltro irregolare secondo la normativa di settore. Da qui la decisione di promuovere la petizione su change.org”.

“Le corse diminuiscono in estate quando finisce la scuola – prende la parola Dolores Masini – Il 6 è una linea comoda, ma d’inverno è sovraffollato mentre in estate si diradano troppo le corse per una linea che serve tutta la città”. Concorda Eleonora Fossi e aggiunge “Non solo le corse diminuiscono le corse, ma si intoppano pure nel traffico”. “Il C4 peggio: salta le corse con la scritta deposito, andrebbe intensificato”, valuta invece la giovane Asia Andaloro, ma riconosce una buona sicurezza: “Mai visti borseggi”.

Scendiamo in piazza dei Nerli e cambiamo con un 37: è strapieno di turisti con le valige. Impossibile trovare un fiorentino per scambiare due chiacchiere. Perché c’è anche questo aspetto: basta una gita e la vivibilità del mezzo va a farsi benedire.

Alla curva del consolato una banda di motociclisti ha parcheggiato sull’angolo, il bus fa varie manovre per passare, ma giungiamo al capolinea di Orti Oricellari. Lo riprendiamo alla rovescia al volo: qui i fiorentini non mancano: “Il 37? Ritarda anche 20 minuti e poi ne passano tre insieme – afferma Benedetta Giustini, giovane mamma con passeggino e neonato – e se scade il biglietto ti fanno pure la multa: non è colpa mia né degli autisti, che fanno il loro lavoro, ma dell’organizzazione. Poi è impossibile girare con il passeggino sui bussini, da quando sono mamma il C4 non lo prendo più”. Parli di multe e nemmeno a farlo apposta spuntano i controllori. E si scopre un portoghese.

“Ho l’abbonamento da 25 anni e non è mai andata così male: un’ora e mezza da Rifredi a Porta Romana. Domani sciopero, di nuovo, e così si va a piedi. Ci si mette pure meno d’altronde – smorza con una battuta Debora Gori – E con questo servizio hanno rincarato pure i biglietti”. “Lunedì in pausa pranzo dopo 40 minuti è arrivato finalmente un 17, l’autista correva facendo sobbalzare i passeggeri, affermava di dover recuperare il ritardo. Così non va bene”, si sfoga Carla Nencini.

Carlo Casini