
Siamo andati a visitare uno dei microlocali sul mercato a Firenze, ecco come è andata
Firenze, 4 settembre 2025 – Ma com’è, vista da vicino, la vita in una manciata di metri quadrati? Per capirlo siamo andati a visitare uno dei microlocali. È qui, nel cuore di Firenze, a due passi da Santa Croce e a una planimetria di distanza dal buonsenso, che c’è un appartamento in cui cucina, letto, bagno e soggiorno convivono in 12 metri quadrati (commerciali, perché calpestabili sono nove). Un monolocale così compatto che puoi preparare il caffè senza quasi alzarti dal letto: ecco la nuova frontiera del “vivere in centro”. L’ingresso è in via dell’Agnolo. Ad accoglierci, un penetrante odore di muffa. Fatto comprensibile dato che siamo dentro un ex cella del 1400, a pianterreno e senza finestre. O meglio, una finestra ci sarebbe, se si considera l’apertura con le grate sopra la porta, che guarda quella che viene definita dall’agente immobiliare ‘corte interna’, ma che in realtà è il corridoio d’entrata del condominio.
Le pareti con la muratura a vista ricordano quelle delle maggior parte delle cantine della città. Il letto è a una piazza singola. Niente armadio, per ovvia mancanza di spazio. E se si desidera guardare la televisione – fissata al muro davanti al cucinotto – l’unica possibilità è quella si sedersi sul lavello. Scomodità o ottimizzazione degli spazi? Al futuro ospite l’ardua sentenza.

Il bagno è una ‘vera chicca’: il soffitto si abbassa drasticamente, prendendo la forma di una volta a botte. Lì troviamo wc e doccino in meno di un metro quadro. Niente bidet ovviamente. C’è uno specchio in fondo alla stanza. Evidente tentativo, mal riuscito, di ingrandire lo spazio. L’unica cosa che riflette è lo scaldabagno posto sopra al vecchio cucinotto. «Come si può notare, qui è tutto nuovo. E questo tavolino è molto utile», ci viene detto, mostrandoci un triste tavolo a ribalta in plastica trasparente. «Ma soprattutto sono belli i dettagli: le travi a vista, la muratura…». Lo stesso agente, alla parola ‘dettagli’, deve nascondere un risolino.
A questo punto non manca che chiedere il prezzo. L’appartamento è in vendita alla ‘modica’ cifra di 125.000 euro, con margine di trattabilità. Parliamo quindi di circa diecimila euro al metro quadro. «E’ un ottimo investimento – ci spiegano – A Firenze, a un prezzo inferiore, si trova solo un garage. E considerando il mercato, se si desidera fare affitti turistici, come ha sempre fatto l’attuale proprietario, si parla di mille euro al mese. Vedrete, sarà sempre pieno».
«Inoltre – ci spiega – dato che siamo in una dimora storica del quindicesimo secolo, le attuali caratteristiche del piano urbanistico che impedirebbero al monolocale di essere accatastato come civile abitazione non valgono. Potete stare tranquilli».
A due chilometri e mezzo dalla residenza sorta al posto dell’ex Teatro comunale – conosciuta come ‘cubo nero’ – che tanto ha fatto parlare di sé nelle ultime settimane, ecco dunque un’altra soluzione che per opposizione sconvolge allo stesso modo.
Da un lato, troviamo il lusso più sfrenato, accessibile a pochi (l’alloggio meno costoso parte da 3200 euro al mese). Dall’altro, un appartamento claustrofobico da mettere a reddito, in vendita a un prezzo per nulla basso rispetto a quello che offre. In entrambi i casi, la città si presenta poco adatta a un ceto medio cittadino, che non può permettersi di vivere nei super alloggi del ‘cubo nero’, ma non può nemmeno accettare di vivere in un ex cella di 12 metri quadrati.