Mattia Giani tradito dal cuore: morte improvvisa. In campo i super periti del caso Astori

L’autopsia sul calciatore. Le indagini si concentrano sull’aritmia. Acquisito il defibrillatore usato in campo e quello del 118. Uno dei consulenti è il luminare che operò l’ex terzino della Juventus

Mattia Giani e uno striscione per lui al campo di Castelfiorentino

Mattia Giani e uno striscione per lui al campo di Castelfiorentino

Firenze, 20 aprile 2024 – Morte cardiaca improvvisa. Dovrebbe essere morto per colpa del cuore, Mattia Giani. Ma tanti dubbi ancora devono essere chiariti.

A stabilire quale sia la causa effettiva, quale malattia potrebbe averlo ucciso, se fosse visibile dagli accertamenti effettuati per avere il certificato di idoneità sportiva agonistica o se si sia manifestata improvvisamente dopo aver covato in modo subdolo, saranno i due consulenti nominati dalla procura di Firenze.

Parla il padre di Mattia dopo la denuncia

La professoressa Cristina Basso
La professoressa Cristina Basso

Una parte del team aveva già lavorato alla perizia sulla morte del capitano della Fiorentina, Davide Astori, nominata dalla procura di Udine.

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Il calciatore ventiseienne del Castelfiorentino domenica scorsa, a 14 minuti dal fischio d’inizio, si è accasciato in campo per un malore. E ieri sul corpo del giovane è stata effettuata l’autopsia dal medico legale Beatrice Defraia all’Istituto di medicina legale di Firenze, a Careggi.

Gli accertamenti non saranno brevi, né semplici, e si concentreranno sul cuore del calciatore. La relazione dell’esame sarà depositata in procura tra novanta giorni e dovrà chiarire le cause del decesso.

I due consulenti che affiancheranno il lavoro di Defraia sono luminari della cardiologia che hanno concentrato i loro studi anche sulla morte cardiaca improvvisa. Si tratta del prof Fiorenzo Gaita, direttore della cattedra di cardiologia dell’Università Molinette di Torino: sottopose ad ablazione cardiaca per un’aritmia benigna – il flutter atriale – il calciatore della Juventus Lichtsteiner, e Cristina Basso, professore ordinario che guida l’Istituto di anatomia patologica dell’Università di Padova, il posto che era stato del prof Gaetano Thiene: dalla sua relazione emerse che Astori fu ucciso da una cardiomiopatia aritmogena i cui segnali erano visibili in alcuni tracciati elettrocardiografici eseguiti nei test da sforzo.

Intanto ieri mattina intorno alle 12 una pattuglia dei carabinieri si è presentata ai cancelli dell’impianto sportivo del Lanciotto Campi. Un blitz di pochi minuti: i militari sopo entrati all’interno dello stadio comunale Ballerini e hanno preso il defibrillatore con il quale sono stati prestati i primi soccorsi e quello usato dal personale del 118.

Una mossa che rientra nella serie di acquisizioni che le forze dell’ordine stanno facendo per conto della procura di Firenze, che pochi giorni fa ha aperto un fascicolo d’inchiesta per omicidio colposo.

Il pm titolare dell’inchiesta, Giuseppe Ledda, si affida quindi anche alla cosiddetta ’scatola nera ’ del dispositivo salvavita per ricostruire quelli che sono stati gli attimi subito successivi al malore che ha colto il giovane.

Al suo interno, infatti, si trova la registrazione di cosa è stata detto e fatto da chi ha soccorso per primo Mattia. Intanto, il nodo sulla sua posizione si va pian piano chiarendo: il defibrillatore – secondo le ricostruzioni – si sarebbe trovato all’interno dello spogliatoio dell’arbitro, molto vicino al campo di gioco, e a circa cento metri dal punto in cui Giani si è accasciato.

Oggi il corpo di Mattia verrà trasportato nella cappella della parrocchia La Madonna di San Romano (Pisa), dove resterà, per volere della famiglia, fino a lunedì, cosicché amici e conoscenti possano dargli l’ultimo saluto. Per lunedì 22 aprile sono invece previsti i funerali.

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