Domande senza risposta sulla morte di Mattia Giani. Le tre ipotesi al vaglio

Negli elettrocardiogrammi c’erano tracce di una patologia cardiaca?

Mattia Giani

Mattia Giani

Firenze, 20 aprile 2024 – Sono ancora tantissimi i dubbi da sciogliere sulla morte di Mattia. Si poteva salvare? Il defibrillatore (custodito nello spogliatoio dell’arbitro) dopo quanto tempo è stato utilizzato? Se non si è attivato – come hanno riferito i sanitari all’arrivo al pronto soccorso di Careggi – qual è stato il motivo?

Il cuore era già in asistolia? I carabinieri hanno acquisito i due defibrillatori, anche quello usato da soccorritori e sanitari giunti con l’ambulanza: saranno consegnati a un perito per analizzarne il contenuto, la scatola nerà che sarà d’aiuto a rispondere a questi interrogativi.

Allo stadio Ballerini di Campi domenica 14 aprile non c’erano né medico né ambulanza, motivo per cui la società del Lanciotto ha ricevuto una multa da 400 euro dal giudice sportivo. Ma nel momento in cui il calciatore è crollato a terra scosso da convulsioni sono arrivati in soccorso il massaggiatore del Castelfiorentino, infermiere, e una mamma medico dalle tribune. Quanto è durato il massaggio cardiaco? Nel frattempo è stato chiamato il 118. Anche sui tempi di arrivo dell’ambulanza è un giallo.

L’Asl – tabulati alla mano – sostiene che il primo mezzo sia arrivato dopo sette minuti, sul verbale di gara l’arbitro ha scritto 17 minuti. Il calciatore era ancora in arresto cardiaco?

I primi soccorritori in campo hanno parlato di una crisi epilettica, ma più probabilmente si è trattato di una crisi convulsiva da arresto cardiaco, una condizione che si può determinare in quanto al cervello arriva una quantità insufficiente di sangue.

Negli elettrocardiogrammi eseguiti da Mattia sotto sforzo c’erano segnali di una malattia cardiaca? Ci sono anche patologie più subbdole che non manifestano alterazioni dell’elettrocardiogramma: tre tra le più probabili.

Può accadere che placche coronariche aterosclerotiche che fanno stenosi non critiche e invisibili al tracciato, si rompano causando fibrillazione ventricolare da ischemia acuta.

Tra le patologie che possono nascondersi all’elettrocardiogramma anche l’ischemia miocardica per schiacciamento di una coronaria dovuta al percorso aberrante per un’origine congenita anomala.

Infine, una condizione identificata con sempre maggiore frequenza: una cicatrice sulla parete esterna del ventricolo sinistro che sfugge all’ecografia perché non altera la contrattilità: è il caso della cardiomiopatia aritmogena che può essere sospettata solitamente per la comparsa di aritmie ventricolari al tracciato da sforzo. La malattia che ha ucciso Astori. Può essere genetica o causata da una miocardite, tante ce ne sono state virali, anche post Covid.

 Ulivelli