“Ciò che è successo a mio figlio non deve accadere più”: Mattia Giani, parla il padre dopo la denuncia

La morte del giovane calciatore del Castelfiorentino United durante una partita: i genitori hanno assistito al malore durante la sfida con il Lanciotto Campi

Mattia Giani e uno striscione per lui allo stadio di Castelfiorentino

Mattia Giani e uno striscione per lui allo stadio di Castelfiorentino

Firenze, 17 aprile 2024 – “Non accada più”: sono le parole del padre di Mattia Giani, Sandro. E’ il babbo del calciatore 26enne morto al momento senza un perché dopo un malore in campo. Mattia, giocatore del Castelfiorentino United, stava giocando in trasferta a Campi Bisenzio contro il Lanciotto Campi. 

«Procederemo per vie legali – dice – non per accanimento sulla società o sul 118, non vogliamo questo, ma solo perché quanto accaduto a nostro figlio non accada ad altri ragazzi in futuro, lì non c'era né ambulanza né medico, solo i massaggiatori della squadra ed il defibrillatore è arrivato in un secondo momento ma nessuno lo sapeva usare, è come se non ci fosse stato. Quando è arrivata la seconda ambulanza col medico, sono state tirate fuori tutte le apparecchiature, Mattia è stato defibrillato ma ormai troppo tardi».

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Sandro Giani ha poi detto: “Se succedessero ancora episodi simili vogliamo che la persona venga salvata subito. Anche se questo non riporterà in vita nostro figlio, saremmo contenti già così”. 

Sandro e la moglie Debora erano sugli spalti domenica a seguire la partita allo stadio del Lanciotto, la squadra di Campi Bisenzio e hanno visto da sé quanto accaduto, attimo dopo attimo, al figlio Mattia.

Sulla vicenda interviene la deputata toscana di Forza Italia Chiara Tenerini: «L'apertura di un'indagine per omicidio colposo sulla morte di Mattia Giani da parte della procura di Firenze è un atto doveroso. La tragica scomparsa del giovane calciatore del Castelfiorentino merita ogni approfondimento, anche alla luce delle testimonianze che emergono rispetto a quanto accaduto in campo in quel 14 aprile. È necessario accertare la verità sui soccorsi, sui presunti ritardi delle ambulanze, sul defibrillatore e sulla presenza o meno dei medici. Auspico che tutte le parti coinvolte collaborino con gli inquirenti. Rinnovo ai familiari di Mattia tutto il mio cordoglio e la mia solidarietà».

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