In un momento storico in cui il mondo della cultura sta subendo dei continui attacchi e in cui la lotta contro la violenza sulle donne sembra aver perso il suo appeal, divenendo anzi un qualcosa da nascondere, la città di Livorno sceglie attivamente di andare controtendenza, come? A partire dalla nuova edizione di Effetto Venezia, che quest’anno dal 30 luglio al 3 agosto animerà per la quarantesima volta il caratteristico quartiere cittadino. E le donne cosa c’entrano in tutto questo? Beh le donne e la loro creatività saranno il filo conduttore di tutta la manifestazione, come ci ha spiegato la direttrice artistica dell’evento Grazia Di Michele e come si può intuire da titolo di questa 40esima edizione di Effetto Venezia, ovvero: Creativa, quello che le donne ci dicono.
Questa sarà un’edizione particolarmente importante per la città che festeggia i 40 anni del festival, come si sente a riguardo?
"Non si tratta della mia prima edizione, già l’anno scorso mi ero occupata della direzione artistica di Effetto Venezia, ma quando mi è stato proposto dal sindaco di dirigere una seconda edizione, per di più con questo tema, non ho avuto dubbi, si tratta di un titolo molto in linea con la mia carriera. Ho avuto la possibilità di guardare il docu-film di Marco Bruciati e grazie a questo ho capito quanto Effetto Venezia sia importante per la città, in questi due anni ho cercato di contribuire portando la mia esperienza di musicista".
E’ arrivata una grande risposta non solo dalla città ma da tutta Italia, pensa che sia una questione legata al tema scelto o al fatto che ormai quello del festival sia un palcoscenico molto ambito?
"Io credo più la seconda, non esiste nessun festival in Italia con queste modalità, ovvero che senza pagare nessun biglietto danno la possibilità al pubblico di godere di più esibizioni e di vario genere, inoltre la cura di Fondazione Lem nell’organizzazione è esemplare tutti gli artisti che sono passati mi hanno fatto i complimenti". Questa edizione parlerà di creatività femminile, cosa la rende così diversa da quella maschile?
"Inizialmente penso fosse soprattutto una questione di temi, quando ho iniziato a scrivere le mie canzoni mi sono resa conto che erano gli uomini a cantare per le donne che invece nei loro brani affrontavano argomenti molto diversi. Poi tante differenze sono anche frutto dell’educazione che porta i bambini e le bambine a sviluppare una sensibilità diversa che si riflette anche nella creatività".
Quali sono gli appuntamenti di cui è più orgogliosa?
"Lo spettacolo d’apertura con Raffaele Paganini è entusiasmante, ho scelto di dare grande spazio alla danza perchè se parliamo di creatività femminile non possiamo non pensare alla danza. Ma anche nei teatri ci saranno appuntamenti bellissimi, per esempio Alessandra Falucchi in ’Io Circe’, o l’esibizione di Ivan Segreto dal titolo ’Canti di donne e uomini di Sicilia’. Ovviamente da non perdere gli appuntamenti con Patty Pravo, Eugenio Finardi e il talk con Gino Cecchettin. Vorrei poi segnalare le lezioni di autodifesa, io ho fatto lezione una volta e mi sono resa conto di quanto sia importante conoscere alcune pratiche, dobbiamo imparare a difenderci".