
Impegno quotidiano per educare al rispetto e informare sugli strumenti
L’aumento delle segnalazioni di violenza di genere non è sempre un segnale allarmante, spiegano il prefetto Guido Aprea e la dirigente della divisione anticrimine della Polizia, Emanuela Sozzi. E’ piuttosto un segnale di fiducia, la prova che le donne oggi si sentono meno sole, più ascoltate, più tutelate. Ma l’accesso ai servizi non è ancora scontato. La paura dello stigma, del giudizio, della solitudine, continuano a frenare tante donne. Per questo comunicazione, formazione e sensibilizzazione restano ‘armi’ fondamentali.
È il senso della campagna promossa dal Comune: dare visibilità a una rete che lavora quotidianamente, creare consapevolezza, offrire strumenti. Perché la violenza non si combatte solo con le leggi, ma anche con la cultura che si costruisce con l’educazione, il linguaggio, l’esempio. Non si può delegare tutto alle emergenze, ai casi eclatanti, agli slogan. Serve un cambiamento radicale, lento ma profondo, che parta dalle scuole, attraversi le famiglie, coinvolga i media. Ogni giorno può essere quello giusto per chiedere aiuto, per imparare a riconoscere i segnali, a dire no, a rompere il silenzio. Montignoso ha scelto la strada del lavoro quotidiano, invisibile, lontano dai riflettori, quella che parte dall’ascolto, passa attraverso il supporto, e punta a un futuro in cui ogni donna possa sentirsi libera, sicura, rispettata. L’impegno, dunque, continua.
Michele Scuto