Ripartire dopo la morte di Mattia, a spronare la squadra è la fidanzata

Il Castelfiorentino United è tornato ad allenarsi, a porte chiuse, per cercare di ripartire dopo la tragedia. Nei giorni scorsi la fidanzata Sofia è passata dal campo a riprendere alcune cose di Mattia ed ha incoraggiato il gruppo

Castelfiorentino (Firenze), 20 aprile 2024 – Attimi di commosso silenzio, un mazzo di fiori posato al fianco della decina che già sono stati portati, e poi un caloroso applauso. Così un nutrito gruppo di ragazzi della categoria 2007 ieri ha voluto portare il proprio ricordo di fronte alla scritta “Ciao Mattia“, realizzata di fianco all’ingresso dello stadio Neri di Castelfiorentino in ricordo di Mattia Giani, 26enne calciatore della prima squadra scomparso a causa di un malore accusato domenica scorsa a Campi Bisenzio, dopo una manciata di minuti della partita di Eccellenza tra Lanciotto e Castelfiorentino United.

Nel frattempo, all’interno dell’impianto di viale Roosvelt i compagni di squadra di Mattia si sono ritrovati per svolgere il primo allenamento dopo l’accaduto. A partire dalle 18, uno ad uno dal capitano ai vari componenti dello staff hanno iniziato ad entrare negli spogliatoi per cercare di ripartire. Non è stata la prima volta che si ritrovavano al campo, era già successo martedì scorso ma in quell’occasione niente scarpini da calcio o palloni che rotolano, soltanto la volontà di chiudersi all’interno del luogo più intimo per una squadra per stringersi l’uno accanto all’altro con il dolore ancora negli occhi e nel cuore. A distanza di qualche giorno la situazione emotiva non è certo cambiata, ma gli impegni calcistici purtroppo incombono e in qualche modo dovranno essere onorati, anche perché come ha sottolineato lo stesso allenatore Scardigli nei giorni scorsi, è quello che vorrebbe Mattia, che era innamorato del calcio. E quello che ha chiesto la stessa fidanzata del giovane di Ponte a Egola tragicamente scomparso quando è passata dallo stadio per ritirare le cose di Mattia che erano rimaste al campo sportivo. Continuare per onorare al meglio la sua memoria. È a questo stimolo che staff e calciatori provano ad aggrapparsi con forza per riuscire a tornare sul rettangolo verde. Un allenamento, quello di ieri pomeriggio, che la società ha comprensibilmente voluto far svolgere a porte chiuse per tutelare e proteggere la privacy dei propri tesserati, per altro tutti molto giovani.

Ragazzi che si sono trovati a veder morire davanti ai propri occhi un compagno che con loro condivideva ormai da due anni la grande passione per questo sport e che, con il suo contagioso entusiasmo, era sempre pronto a dare una mano. Una tragedia che nessuno potrà cancellare, ma che per quanto difficile dovrà cercare di essere metabolizzata. Al di là dell’aspetto sportivo, infatti, quello che preme in questo momento allo staff tecnico e a tutta la società è quello di aiutare i ragazzi a gestire la cosa nella vita di tutti i giorni, perché sono tanti ancora gli sguardi persi nel vuoto. Gesti semplice, come allacciarsi gli scarpini, indossare la maglia da gioco, entrare in campo per il riscaldamento, da domenica scorsa non saranno più gli stessi. Inevitabilmente lo sguardo andrà verso quel posto dove fino alla settimana scorsa era seduto Mattia.

La sfida più grande adesso è proprio questa. Non la vittoria sportiva, ma la capacità di poter tornare ad assaporare il piacere di venire al campo perché il calcio è e dovrà continuare ad essere passione e un momento di svago da condividere con i propri amici. E allora è proprio dalle piccole cose che il Castelfiorentino United ha deciso di ripartire, calpestare l’erba di un campo da gioco, una corsa, un passaggio, un tiro. Tutti aspetti utile per tentare di recuperare una quotidianità che in questo momento è smarrita. Intanto, però, nel prossimo weekend la società ha ottenuto la possibilità di non disputare alcuna partita con le proprie squadre, ringraziando per la comprensione avversari e federazione.

Simone Cioni