CARLO BARONI
Cronaca

Le imprese e il caro tasse: "Qui costano 185 giorni"

I dati che riguardano il territorio empolese emersi dall’Osservatorio di Cna "Qui le nostre aziende scontano una pressione fiscale elevata: quadro gravoso".

Il direttore generale Lorenzo Cei

Il direttore generale Lorenzo Cei

Anche il peso gettito fiscale è un indicatore importante per capire il quadro nel quale lavorano le imprese sul territorio. Nel 2024 le imprese empolesi hanno lavorato per il fisco fino al 3 luglio, impiegando 185 giorni per pagare tasse e contributi. La pressione fiscale si è attestata al 50,6%, un risultato migliore della media nazionale, dove è stato raggiunto il 52,3% e il tax free day, il 9 luglio è più favorevole anche rispetto a Firenze, che con una pressione fiscale del 54,4% ha visto le imprese liberarsi dal fisco soltanto il 17 luglio, dopo 199 giorni di lavoro.

I dati sono stati diffusi ieri a Roma in occasione della presentazione dell’Osservatorio Cna "Comune che vai fisco che trovi". Nel dettaglio, a Empoli il carico fiscale si è distribuito così: 38,4% erario e contributi Ivs, 1% tasse regionali, 11,2% tasse comunali.

Il quadro resta gravoso ma in miglioramento: la pressione fiscale è calata dello 0,5% rispetto al 2023 e del 7,4% rispetto al 2019. "I numeri dell’Osservatorio mostrano che le imprese empolesi scontano una pressione fiscale elevata, che continua a frenare la crescita e a limitare le possibilità di investimento e di sviluppo – dice Andrea Panchetti, presidente di CNA Empolese Valdelsa –. Rispetto al dato nazionale e a quello fiorentino, l’incidenza è leggermente più bassa, ma resta evidente l’urgenza di un alleggerimento complessivo del carico tributario e contributivo. Cna continuerà a chiedere con forza un fisco più semplice e sostenibile, capace di liberare energie e risorse per le imprese, l’occupazione e il territorio".

"Il livello di tassazione è la questione principale, ma il fisco è anche complicato. La riforma va nella giusta direzione, ma occorre completare il progetto nella sua interezza e assicurare poi stabilità all’impianto normativo, evitando modifiche continue che producono forte incertezza – aggiunge Lorenzo Cei, direttore generale dell’associazione – La proroga concessa per la riforma fiscale dovrebbe essere l’occasione per attuare l’equiparazione delle detrazioni indipendentemente dalla natura del reddito e la separazione della tassazione del reddito d’impresa delle imprese personali tra quello che viene distribuito e quello destinato ai consumi personali". I calcoli sono stati effettuati su un’impresa tipo rappresentativa: individuale che utilizza un laboratorio artigiano di 350 mq e un negozio di proprietà destinato alla vendita di 175 mq, con ricavi per 431mila euro.