FRANCESCA CAVINI
Cronaca

Il Premio Boccaccio. Baglioni, Mazzucco,Mauro “Istruzioni“ per i giovani

I tre premiati della quarantaquattresima edizione hanno avuto tutti un pensiero dedicato alle nuove generazioni. Una serata con la platea strapiena di gente e grande partecipazione e affetto per i vincitori da parte del pubblico .

I protagonisti ieri sul palco per l’edizione speciale

I protagonisti ieri sul palco per l’edizione speciale

Alla fine, tutti in piedi ad applaudire e cantare, sul palco e in platea, sulle note di La Vita è adesso. Doppiamente emozionati dal fatto che l’autore e cantante, Claudio Baglioni, fosse presente e ascoltasse. Folla all’ingresso e folla sul retro per vederlo arrivare, tanti, e soprattutto tante, che non erano riusciti a entrare a teatro. Davvero in molti. Dentro il “Boccaccio” il clima per la consegna del premio era più elettrizzato del solito, anche perché i premiati della quarantaquattresima edizione, accompagnati con i consueti garbo e affetto dalla presidente dell’associazione organizzatrice, Simona Dei e dal presidente della giuria, Walter Veltroni, i premiati del 2025, dicevamo, hanno davvero saputo incantare la platea con la forza delle loro parole. A cominciare dallo stesso Baglioni: “Cosa vale per le nuove generazioni? In Strada facendo, anni fa, ho scritto che le canzoni non cambiano la vita, quindi... Comunque si dice che ogni generazione ha meno valori della precedente, ma non è così. In realtà, questa generazione è un po’ impoverita e lo si capisce dalla letteratura di oggi, dal cinema di oggi e il mestiere di quelli veterani come me è di essere artigiani e di continuare a farlo come si faceva prima, cercando di allontanare l’idea che la furbizia e compiacere il pubblico siano ciò che conta. Ognuno dovrebbe raccontare quello che sa o che ha urgenza di sapere e non altro e per questo gran parte delle mie canzoni non si è mai appoggiato agli slogan. Ho scritto d’amore quando non era di moda, ma non per snobismo ma perché era quello che sentivo e che riuscivo a fare Se c’è un’etica dell’informazione è di fare qualcosa per comportarsi in modo corretto”. Il consiglio per una giovane scrittrice di Melania Mazzucco, premiata per la letteratura, è anch’esso un invito all’autenticità delle proprie esperienze. “Se si ha un grande successo da giovani - ha spiegato l’autrice di “Silenzio” - questo può limitare la crescita personale come autori quindi bisogna avere il coraggio di fare la propria strada e non di fare la stessa cosa che ti ha dato successo. La difficoltà non è esordire e cominciare a essere conosciuti, ma vivere la propria storia scoprendo noi stesse e chi siamo davvero”. Anche l’ex direttore di Repubblica e premiato per il giornalismo, Ezio Mauro, ha avuto un pensiero per le nuove generazioni: “Il giornalismo misura il peso e la portata dei fatti. Questo comporta responsabilità e professionalità. E la professionalità, come il sapere, è vista con sospetto. Consigli per chi vuole fare informazione a qualunque livello? Servire il lettore e non servire il potere. Si può fare, e senza neanche grossi sacrifici. In tanti anni che ho fatto questo mestiere, non ho mai dovuto fare scelte eroiche. Ma responsabili e professionali, sì”. Infine uno sguardo su un mondo che Mauro conosce bene: la Russia: “Putin ha risvegliato una dimensione imperiale del Paese che nessuno credeva esistesse ancora. Ma in Russia è eterna e Putin è riuscito a identificarla ed esaltarla. E anche per questo, in tanti, lo seguono e sostengono e l’opposizione sembra non avere seguito, anche se la scena dei funerali di Navalny nessuno potrà dimenticarla”.