NICCOLO' GRAMIGNI
Cronaca

L'allarme di Confcommercio: “Per le famiglie sempre meno soldi”

"Occorre restituire potere d’acquisto alle famiglie, intervenendo su tasse, tariffe e costo del lavoro"

L'allarme di Confcommercio: “Per le famiglie sempre meno soldi”

L'allarme di Confcommercio: “Per le famiglie sempre meno soldi”

Firenze, 8 agosto 2025 - “Il vero problema delle famiglie italiane è che i loro bilanci sono sempre più gravati dalle spese obbligate, in particolare per casa e trasporti. Di conseguenza, rimane sempre meno per le spese discrezionali, come viaggi e tempo libero. Intanto, le imprese sono costrette a ritoccare i listini e a concentrare gli incassi in periodi sempre più brevi per far quadrare i conti”. Lo afferma Franco Marinoni, direttore generale di Confcommercio Toscana, commentando i dati diffusi dall’Ufficio Studi sull’andamento delle spese obbligate nel periodo 1995–2025.

“Ogni anno, su una spesa media pro capite di 22.114 euro, ben 9.343 euro sono assorbiti dalle spese obbligate”, prosegue in una nota Marinoni. In testa le spese per l’abitazione (5.171 euro, +109 euro rispetto al 2024), seguite da quelle per assicurazioni e carburanti (2.151 euro) ed energia (1.651 euro). A rendere più pesante il quadro, si spiega da Confcommercio, è la dinamica dei prezzi: negli ultimi dieci anni, quelli delle spese obbligate sono aumentati del 132%, più del doppio rispetto ai beni commercializzabili (+55%). In particolare, l’energia – pur con un rallentamento nel 2025 – ha registrato un aumento del 178% in trent’anni.

“In questo contesto, è evidente che toscani e italiani abbiano sempre meno risorse da destinare ai consumi liberi – conclude Marinoni -. Per qualcuno, anche un semplice gelato artigianale gustato in riva al mare o passeggiando per il centro di Firenze o Siena può diventare un lusso che pesa su bilanci già precari. Le imprese hanno fatto e fanno del loro meglio per contenere i prezzi, tanto che i beni tradizionali come gli alimentari segnano un’ulteriore flessione (-57 euro), ma non possono farsi carico delle difficoltà delle famiglie: anche loro devono gestire costi e chiudere i bilanci, salvaguardando l’occupazione. Occorre restituire potere d’acquisto alle famiglie, intervenendo su tasse, tariffe e costo del lavoro. Altrimenti, insieme ai consumi, si blocca l’intera economia”.