LISA CIARDI
Cronaca

Entra nel vivo la bonifica all’ex Sirac. Tre milioni per ripulire la falda

Scatta l’ordinanza di occupazione dell’area per proseguire con il progetto. Il via sarà a settembre. Nel terreno saranno iniettati dei reagenti per sconfiggere le sostanze inquinanti: l’operazione durerà 6 mesi.

Dove un tempo sorgeva l’ex Sirac oggi ha sede la Molteni (Foto archivio Germogli)

Dove un tempo sorgeva l’ex Sirac oggi ha sede la Molteni (Foto archivio Germogli)

Scatta l’ordinanza di occupazione dei terreni per proseguire con il piano di bonifica dell’ex Sirac. Serviranno quasi 3 milioni di euro per ripulire la falda sottostante l’area dove si trovava l’ex azienda farmaceutica, la Sirac appunto, collocata nel luogo in cui oggi ha sede la Molteni. Il metodo di bonifica sarà innovativo, cioè con l’iniezione nel terreno di reagenti per la biodegradazione delle sostanze inquinanti presenti. I pozzetti sono già stati realizzati e saranno scavati anche ‘pozzi di barriera’ per arginare l’area interessata dalla contaminazione.

Ora è arrivato il momento di pompare nell’acqua le sostanze in grado di eliminare l’inquinamento, operazione che richiederà sei mesi. Per questo, il dirigente del patrimonio immobiliare ha firmato una nuova ordinanza per permettere di eseguire questa operazione. Gli operai pomperanno il liquido nella falda dal 22 settembre prossimo, data fissata per l’entrata in possesso temporaneo dei terreni.

Successivamente partiranno analisi e controlli (il range è stato individuato in 20 anni). La bonifica dell’area ex Sirac è una delle più importanti nella piana scandiccese. Comune e Regione Toscana hanno siglato un accordo per arrivare a definire una volta per tutte una situazione che va avanti ormai da troppo tempo. Il nuovo patto ha integrato il primo, risalente al 2014, con l’utilizzo di nuove tecnologie finalizzate alla bonifica del sito e della falda acquifera sottostante.

In base all’intesa, risolutiva di una situazione ambientale che da decenni continuava a compromettere la falda (rendendola inutilizzabile) e limitando lo sviluppo edilizio e produttivo dell’area, Molteni, pur non responsabile del danno ambientale, si è fatta carico dell’onere reale della bonifica, partecipando alle spese per il recupero della zona.

Sempre Molteni ha stilato il progetto esecutivo, mentre la Regione Toscana si è fatta carico del costo stimato in tre milioni di euro. Il Comune di Scandicci, infine, è nei fatti il soggetto attuatore dell’opera. Nella zona industriale di Scandicci sono stati diversi i casi di danni ambientali prodotti nel tempo e successivamente bonificati. Sono in molti a ricordare le discariche create e ripulite negli anni ’80 dietro la ex Superpila, o i rottami risalenti all’alluvione del 1966 (carcasse d’auto, fanghi intrisi di idrocarburi e altro ancora) abbandonati in riva sinistra d’Arno, riemersi durante lo scavo per il collettore fognario di collegamento al depuratore di San Colombano.

Lisa Ciardi