MONICA PIERACCINI
Cronaca

Spese fisse, salasso da 9.300 euro. Toscani assediati dal caro bolletta

L’Ufficio Studi Confcommercio. Le altre voci: casa, energia, carburante e assicurazioni

Il pagamento delle bollette, soprattutto negli ultimi tempi, è una voce di spesa considerevole

Il pagamento delle bollette, soprattutto negli ultimi tempi, è una voce di spesa considerevole

Un "salasso" da oltre 9.300 euro a testa. È quanto ogni cittadino toscano spenderà nel 2025 per spese obbligate come casa, energia, carburante, bollette e assicurazioni. Una quota che rappresenta il 42,2% della spesa totale annua – oltre 22mila euro pro capite – secondo i dati dell’Ufficio Studi Confcommercio. E il quadro è in peggioramento: nel 1995 la stessa voce pesava oltre cinque punti percentuali in meno. "Per questo - fa presente Franco Marinoni, direttore generale di Confcommercio Toscana - rimane sempre meno per le spese discrezionali, come viaggi e tempo libero. Intanto, le imprese sono costrette a ritoccare i listini e a concentrare gli incassi in periodi sempre più brevi per far quadrare i conti".

Di questi 9.343 euro di spese obbligate, ci sono in testa le spese per l’abitazione (5.171 euro, +109 euro rispetto al 2024), seguite da quelle per assicurazioni e carburanti (2.151 euro) ed energia (1.651 euro). A rendere più pesante il quadro è la dinamica dei prezzi: negli ultimi dieci anni, quelli delle spese obbligate sono aumentati del 132%, più del doppio rispetto ai beni commercializzabili (+55%). In particolare, l’energia – pur con un rallentamento nel 2025 – ha registrato un aumento del 178% in trent’anni.

"In questo contesto, è evidente che toscani e italiani abbiano sempre meno risorse da destinare ai consumi liberi. Per qualcuno, anche un semplice gelato artigianale gustato in riva al mare o passeggiando per il centro di Firenze o Siena può diventare un lusso che pesa su bilanci già precari", continua Marinoni.

"Le imprese hanno fatto e fanno del loro meglio per contenere i prezzi, tanto che i beni tradizionali come gli alimentari segnano un’ulteriore flessione (-57 euro), ma non possono farsi carico delle difficoltà delle famiglie: anche loro devono gestire costi e chiudere i bilanci, salvaguardando l’occupazione".

Secondo Marinoni, è quindi urgente affrontare il problema alla radice, concentrandosi sulle vere cause del calo dei consumi. "Occorre restituire potere d’acquisto alle famiglie, intervenendo su tasse, tariffe e costo del lavoro. Altrimenti, insieme ai consumi, si blocca l’intera economia" dice Marinoni. E questa sarebbe veramente l’ipotesio peggiore per tutti. Sono quindi allo studio vari provvedimenti a tutti i livelli per evitare tale drammatica eventualità.