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Pulizia bagni turistici. Accordo da 700mila euro. Il Comune incassa l’obolo

La convenzione con il precedente gestore era di 20mila euro. Polemica di Iv. Ma l’assessora fa sapere che "da settembre ci sarà il nuovo bando".

La toilette pubblica di piazza Santo Spirito costerà 60mila euro per nove mesi

La toilette pubblica di piazza Santo Spirito costerà 60mila euro per nove mesi

di Antonio PassaneseFIRENZEDa 20mila a oltre 633mila euro: no, non è il jackpot di un Gratta e Vinci, ma il nuovo costo per la gestione e pulizia di 14 bagni pubblici a Firenze. Un aumento che ha fatto sobbalzare anche i più stoici contribuenti. Perchè va bene l’ondata di turisti, va bene che alcune toilette siano fuoriuso (sono più di una ventina) e gli altri vanno tenuti in modo impeccabile ma, alla fine, quanto vengono utilizzati? E soprattutto, quanto hanno fruttato dal 2018 fino al termine della concessione? Un passaggio centrale, visto che l’aumento esorbitante dei costi di gestione dovrebbe essere recuperato con l’obolo versato da chi usufruisce del servizio.

L’atto – licenziato dalla giunta lo scorso anno – assegna il cospicuo fondo alla Rti L’Operosa Spa/Copma società cooperativa/Cooperativa Lavoratori dei Servizi, e prevede "il costante monitoraggio nelle diverse sedi dove si svolge il servizio attraverso sopralluoghi, programmati e non, per il corretto adempimento degli obblighi contrattuali; la gestione delle inefficienze; i rapporti con l’utenza per misurare il livello di soddisfazione del servizio; l’eventuale rimodulazione degli orari di lavoro; il monitoraggio e la gestione delle delle sostituzioni dei lavoratori in caso di imprevisti per garantire la continuità del servizio". Ma anche la manutenzione ordinaria e la pulizia, per due volte al giorno, dei locali e dei water.

A sollevare il caso è stato il capogruppo di Italia Viva in Consiglio comunale, Francesco Casini, che ha denunciato l’impennata dei costi di gestione delle toilette cittadine esprimendo preoccupazione. "Non mettiamo in discussione l’importanza di garantire strutture decorose e pienamente operative – dice Casini – ma un aumento del genere, pari a quasi 40 volte il costo sostenuto fino al 2023, non può passare sotto silenzio. Vogliamo capire quali innovazioni siano state introdotte, quali siano i reali miglioramenti nel servizio e se siano giustificabili queste cifre. Miglioramenti tali da giustificare questa spesa non li abbiamo visti".

L’assessora all’Urbanistica Caterina Biti fa sapere che quei 20mila euro l’anno, assegnati al precedente gestore delle toilette pubbliche del capoluogo, erano l’offerta minima prevista dal bando, che si è concluso alla fine dello scorso anno. "Dopo una serie di controlli ci siamo accorti che le toilette non erano gestite con tutti i crismi sia dal punto di vista del servizio che per quanto concerne la tutela dei lavoratori", il commento dell’assessora. Per questo si è deciso, insieme all’assessore Dario Danti, di procedere a un affidamento diretto (per circa 50mila euro a bagno, per nove mesi) a una ditta già in convenzione con la Città metropolitana. A settembre, poi, si procederà alla pubblicazione di un nuovo bando di gara.

Palazzo Vecchio incasserà gli introiti che deriveranno da chi utilizzerà i bagni e che, allo stato attuale, nessuno conosce dato che questi venivano incassati direttamente dal precedente gestore e che pare non siano mai stati comunicati al Comune. Come non si sa quanti siano stati negli anni i fruitori. "Motivo che ci ha convinto a installare, nei prossimi mesi, dei tornelli in almeno cinque toilette per verificare quante siano le persone che le utilizzano. Abbiamo deciso, inoltre – aggiunge Biti – di assumere direttamente i dipendenti, che verranno pagati col salario minimo che prevede 9 euro l’ora. E questo sarà un punto importante del bando. Su questo progetto ci stiamo mettendo la testa per dare un servizio valido alla città e ai turisti. Pretendiamo chiarezza e trasparenza. E i controlli saranno continui".