CARLO CASINI
Cronaca

La relazione dell’Arpat: "Fumi tossici modesti"

E sulle acque di spegnimento: "Non si sono disperse nell’ambiente"

I vigili del fuoco in azione

I vigili del fuoco in azione

"Il materiale bruciato era composto principalmente da arredi quali tendaggi, poltrone, divanetti, alcuni monitor e apparecchiature elettriche per il suono, ed è stata esclusa la presenza di amianto". A scriverlo è Arpat nel suo verbale sul sopralluogo eseguito nei giorni scorsi al Viper. "L’incendio – si legge ancora – ha coinvolto anche le materie plastiche dell’impianto elettrico e dei prodotti usati nelle guaine e altri prodotti per l’isolamento termico del tetto. La possibile produzione di sostanze tossiche disperse con i fumi è da mettere in relazione con i quantitativi di materie plastiche contenenti cloro coinvolte nell’incendio, in particolare in questo caso si è trattato di quantitativi relativamente modesti".

I tecnici del Dipartimento di Firenze si sono recati sul posto la mattina di domenica, per acquisire informazioni circa la natura dell’incendio e valutarne le conseguenze sull’ambiente circostante. Giunti sul posto hanno esaminato la direzione del vento, rilevando una debole velocità con una direzione variabile verso sud – sud est che tendeva a far rimanere il fumo in basso nella zona interessata dall’incendio.

Tenuto conto che le operazioni di spegnimento sarebbero durate tutta la giornata, è stata data indicazione di limitare l’esposizione all’aperto nelle zone investite dal fumo dell’incendio e tenere chiuse le finestre delle abitazioni vicine per tutta la giornata di domenica 24. Data la direzione e velocità del vento, non è stato ritenuto necessario avvisare i Comuni di Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Scandicci di diramare una medesima comunicazione.

I tecnici dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale, tenuto conto della intensità dei venti, hanno valutato che "eventuali ricadute sarebbero state limitate alle aree immediatamente limitrofe". Quanto alle acque di spegnimento, "queste non si sono disperse nell’ambiente ma sono defluite dall’uscita posteriore del locale in un piazzale cementato dotato di tombini per le acque meteoriche e delimitato da un muretto di cemento; pertanto, non si sono verificati episodi di allagamento e ristagno di acqua", continuano. I tecnici hanno anche visionato la situazione nel vicino collettore, non rilevando acque o altri reflui né a monte né a valle.