
Il sindaco di Barberino Tavarnelle, David Baroncelli, è partito a piedi dalla Sambuca con la bussola puntata verso gli arcivescovadi di Fiesole e Firenze, passando per Badia a Passignano, Monte Scalari e Vallombrosa. Tutti luoghi legati a San Giovanni Gualberto, il santo che chiede di ’sostituire’ come patrono a San Pietro
Ha il sapore antico dei cammini di fede religiosa il percorso intrapreso dal sindaco di Barberino Tavarnelle, David Baroncelli. Il primo cittadino è partito a piedi dalla Sambuca con la bussola puntata verso gli arcivescovadi di Fiesole e Firenze, passando per Badia a Passignano, Monte Scalari e Vallombrosa. Tutti luoghi legati a quel San Giovanni Gualberto oggetto del pellegrinaggio. Baroncelli infatti vuole consegnare agli arcivescovi di Firenze e Fiesole le lettere con le quali chiedere, a nome dell’amministrazione comunale e della cittadinanza che rappresenta, che San Giovanni Gualberto, nato a Sambuca nel 995 e morto a Badia a Passignano il 12 luglio 1073, diventi il patrono di Barberino Tavarnelle, al posto di San Pietro.
Zaino in spalla, tenda per gli accampamenti, percorrerà circa cento chilometri in solitaria. "Sono partito all’alba di domenica dal ponte romano di Sambuca – racconta Baroncelli –, poi ho fatta tappa a Badia a Passignano, luogo fortemente simbolico per noi, il territorio e la storia di San Giovanni Gualberto dove ho salutato i monaci vallombrosani e don Jinsho. Il loro sorriso e il loro buongiorno mi hanno spronato ancora di più a realizzare questa missione che non avevo mai fatto in vita mia".
Qual è il valore di questo gesto? "È un’esperienza importante anche dal punto di vista spirituale – aggiunge –, è una sorta di cammino del silenzio per la pace, per il desiderio forte impellente che avverto di manifestare l’urgenza di dire no ai conflitti del mondo. A cominciare da quello che sta accadendo in Palestina e negli altri paesi del Mondo in cui povertà disuguaglianze, fame, guerre esprimono il più grave dei mali del nostro tempo".
Non capita tutti i giorni che un sindaco chieda il ’cambio’ di patrono. E la scelta di San Giovanni Gualberto ha alimentato ancora di più curiosità sul caso. "È una figura che si fonde strettamente alla storia – spiega –, alla spiritualità del nostro territorio, come dimostra la presenza millenaria dell’abbazia di Badia a Passignano. Lo stesso santo ha vissuto lunghi periodi presso il monastero soprattutto gli ultimi anni della sua vita".
Il risultato è incentro, ma di sicuro il gesto ha avuto il clamore sperato. "Mi auguro che la Chiesa possa accogliere questa richiesta che nasce non da un atto individuale o dall’istanza di un’amministrazione comunale, ma come esigenza espressa dai singoli cittadini, dalle associazioni di Barberino Tavarnelle".
Andrea Settefonti