MICHELE BRANCALE
Cronaca

L'arcivescovo Gambelli: "Missionari laddove viviamo. Continuiamo ad approfondire"

Il punto nell'assemblea pastorale diocesana in Santa Maria del Fiore

L'assemblea in cattedrale. Foto dal sito web diocesano

L'assemblea in cattedrale. Foto dal sito web diocesano

Firenze, 27 maggio 2025 - Anche la Chiesa fiorentina, lungo questi anni, è stata chiamata a recepire la 'Evangelii Gaudium' di Papa Francesco, un vero e proprio manifesto missionario di decisiva importanza per tutta la Chiesa, con indicazioni che non vanno dimenticate: il tempo è superiore allo spazio, l'unità prevale sul conflitto, la realtà è più importante dell'idea, il tutto è superiore alla parte. Ognuno è missione nella Chiesa e proprio perché discepolo si misura con la Storia e con le storie, con la sua presenza personale e comunitaria in una geografia precisa. Lo scorso anno, l'arcivescovo di Firenze Gherardo Gambelli, incontrando il popolo ecclesiale nella sua prima assemblea diocesana in Santa Maria del Fiore, il 29 settembre, in occasione dell'apertura dell'anno pastorale, aveva dato un'indicazione che si inseriva in questo solco: fare comunità con i poveri.

Dunque un lavoro di ripensamento e missione, di trasformazione dei rapporti, mettendo sempre al centro la Buona notizia, nel cambiamento d'epoca. Basti pensare che alla messa con Papa Francesco nella stadio comunale tantissimi erano i nuovi italiani, gli immigrati. Domenica 25 maggio nella cattedrale di Santa Maria del Fiore Gambelli ha guidato nuovamente l’assemblea pastorale diocesana per "Camminare insieme" con "un’efficace cooperazione pastorale nel vicariato", introdotta da una riflessione teologico-pastorale di don Giuliano Zanchi, docente di Teologia all’università Cattolica e direttore della Rivista del clero italiano.

Quindi i partecipanti si sono suddivisi in tavoli di confronto, sulla base dei vicariati che compongono la diocesi, per fare il punto su diversi aspetti della vita della Chiesa nella città, potremmo dire il "poliedro" metropolitano. I contributi devono essere ancora rielaborati. Nella sua omelia in cattedrale, prima del conferimento dei ministeri laicali, con l’istituzione di lettori, catechisti e accoliti, l'arcivescovo è tornato sulla "conversione sinodale e missionaria della Chiesa", radicata in un ascolto vero della Parola di Dio "che trasforma il nostro modo di sentire, di pensare, di agire”. Altrimenti si dà luogo a "periodi ipotetici dell'irrealtà": senza premesse, mancano poi le conseguenze.

“Il rendiconto, la verifica, la valutazione dell’anno pastorale che facciamo nelle nostre assemblee di fine anno potrebbero condurci al pessimismo e alla lamentela - ha osservato Gambelli - nel momento in cui vengono alla luce i nostri peccati e le nostre miserie”, aggiungendo che “il ricordo dell’atteggiamento di Gesù nei confronti dei peccatori, tuttavia, ci salva da queste pericolose derive e ci aiuta ad aprirci alla speranza nella sua forza che si serve della pietra scartata per farne la testata d’angolo". Il modo migliore per custodire il dono della fede è quello di trasmetterla agli altri. Con un auspicio: “Sarebbe bello che ogni Vicariato potesse continuare la riflessione su come essere missionari laddove viviamo, impegnandosi a scrutare i segni dei tempi e a interpretarli alla luce del Vangelo”. Per un cristiano "gli avverbi sono più importanti dei verbi: il modo in cui fa le cose è più importante delle parole dette o delle opere realizzate". A fine settembre la prossima assemblea.