CARLO CASINI
Cronaca

Il fiume, due sponde e due pareri: "Riqualificherà il nostro rione". Ma l’Oltrarno frena: "Non ci piace"

Questione di prospettive: la zona dell’ex Comunale e San Frediano si dividono

Il cubo nero dell’ex Comunale visto dalla sponda dell’Oltrarno

Il cubo nero dell’ex Comunale visto dalla sponda dell’Oltrarno

Fiorentini divisi tra le due sponde dell’Arno per il nuovo plesso rsidenziale sorto dalle ceneri dell’ ex Teatro comunale. Nel rione l’estetica passa in secondo piano rispetto ai benefici che si auspica porterà in termini di sicurezza e riqualificazione: "È un bene, invece che un luogo di degrado dove si rifugiavano loschi personaggi, averne uno valorizzato – afferma Maria Cristina Paoli, presidente del Comitato cittadino Ex Comunale (e consigliera di Quartiere 1 FdI) – Ci saranno una piazza pubblica e attività commerciali, oltre un sistema di sicurezza integrato con le telecamere che la società ha dato al Comune. Il turismo che porterà è di lungo periodo: stanziali che faranno girare l’economia del quartiere, non mordi e fuggi. Poi c’è la questione del cubo nero bello o brutto, ma la città cambia e i fiorentini devono farci pace".

A luglio il comitato si era già espresso favorevolmente anche per gli attesi garage il ristorante, i locali e il centro benessere con palestra aperto al pubblico, contenti soprattutto che "il complesso sarà aperto h24 e verrà garantito un servizio di guardiania" e per la piazza centrale "che non abbiamo mai avuto nella nostra zona".

"Sono tra i pochi a cui a cui non dispiace nemmeno architettonicamente – dice Paolo Klun, abitante di zona –, l’altezza e il colore non mi disturbano. Certo, anche a me piacerebbe di più chiaro. Semmai quel palazzo alto lo avrei evitato una questione di densità abitativa. Ma in zona ci sono già edifici moderni e alti non bellissimi come l’NH in Corso Italia l’Hotel Michelangelo in via Solferino, non griderei allo scandalo per un altro insediamento moderno, è un esperimento di architettura. E la zona sarà rivalutata per sicurezza e residenza. Dal Forte Belvedere non si nota in mezzo agli altri palazzi, forse lo si vede sporgere solo da Santa Rosa".

Infatti proprio da lungarno Santa Rosa mostra il suo cupo impatto: "Non so chi è stato a decidere quel colore, ma è vergognoso", sbotta Vittorio, anziano al circolo del Torrino. "Ha cambiato lo skyline, ma dovevano prevederlo prima – prende la parola Sandro – Qualcuno avrà approvato il progetto, anche la soprintendenza avrà le proprie responsabilità. Andrebbe buttato giù. Certo in Europa di queste commistioni vecchio-nuovo se ne vedono a bizzeffe, ma la cosa buffa è che la parte sotto è in linea con l’architettura circostante, quella sopra che spunta no".

"La struttura di metallo scura è improponibile, come dall’altra parte il dehor sul tetto di quell’hotel, ma di quello nessuno dice nulla – dice Adriano Giancarlo indicando il lato opposto vicino Ponte Vespucci – Non ci sono colorazioni obbligatorie? E non era meglio farlo panna anche per la climatizzazione?". "Il palazzo di Batman? – declina con ironia fiorentina Nadia Virdis – Amo le strutture moderne e innovative, ma in questo contesto rovina completamente l’aspetto dei lungarni. Stanno distruggendo la visione artistica e il rispetto per la città,: la modernizzazione va fatta con cognizione di causa".

Carlo Casini