ELETTRA GULLE'
Cronaca

Genitori, la rivolta silenziosa: "Troppa delinquenza sui mezzi"

Alcune famiglie hanno deciso di portare in macchina i propri figli a scuola per paura "Investimenti, alberi tagliati, disagi e poi dobbiamo evitare di prendere Sirio a causa del degrado".

I genitori si stanno organizzando per accompagnare in auto i figli

I genitori si stanno organizzando per accompagnare in auto i figli

Quando si parla di rientro a scuola, solitamente il pensiero va alle spese per i libri, oltre che per gli zaini e tutto quel che serve per affrontare l’anno. Ma, almeno a Firenze, c’è anche un altro problema non da poco, che sta emergendo sempre più prepotentemente nelle varie chat di classe. I genitori si stanno organizzando per accompagnare in auto, almeno per un tratto, i figli che frequentano le superiori. Il motivo? "Troppi delinquenti sui mezzi pubblici. E poi ci sono fermate della tramvia che è meglio non frequentare".

"Siamo all’assurdo: ingenti investimenti per il tram, taglio degli alberi, disagi dovuti ai cantieri. Poi, però, le persone per bene devono evitare di prendere Sirio a causa del degrado che regna a bordo e che rispecchia fedelmente il baratro in cui è caduta questa città", non usa mezzi termini Alessandra.

"Mia figlia - prosegue, - frequenta il liceo classico Galileo. Va a scuola con la T2 ma, da quando la fermata Unità è stata soppressa, per evitare la stazione, ormai regno incontrastato di spacciatori e di balordi, preferisce scendere a San Marco. Un percorso decisamente più lungo, ma bisogna cambiare abitudini, visto che le persone per bene non vengono tutelate".

È molto amareggiata anche Matilde: "Viviamo vicino piazza Puccini e mio figlio frequenterà il secondo anno al Russell-Newton a Scandicci - dice -. Siccome esce di casa poco dopo le 7, ho deciso che questo inverno gli darò un passaggio, almeno fino alla fermata Batoni".

Matilde spiega ancor meglio la sua decisione: "Mio figlio dovrebbe prendere alle 7,12 il bus 55, fermata Manifattura Tabacchi. Per poi scendere pochi minuti dopo a Carlo Monni e salire sul tram. Ma qui è il grosso problema: sappiamo quanto sia pericolosa la fermata del tram alle Cascine. Lui stesso, la scorsa primavera, più di una volta ha avuto paura per la presenza di facce ben poco raccomandabili". Per questo motivo, la signora cercherà il più possibile di accompagnarlo fino a Batoni o addirittura Arcipressi. "Lo trovo scandaloso - si sfoga -. Paghiamo l’abbonamento ma dobbiamo usare anche l’auto. Proprio un bel risultato! Altro che incentivare il trasporto pubblico. Mio figlio, poi, tornando, scende dalla T1 e prende il 30 alla Leopolda. Una volta ha assistito ad una rissa, mentre un’altra volta ha trovato una persona chiaramente sotto l’effetto di sostanze".

Elettra Gullè