REDAZIONE FIRENZE

Alta tensione in aula. Il ’cubo’ di corso Italia agita il Consiglio. Barricate della destra

La maggioranza boccia la richiesta di un dibattito alla presenza della sindaca. Parte dell’opposizione inscena una protesta e poi abbandona la seduta. Schmidt: "Vogliamo chiarezza". Milani (Pd): "Show per fini elettorali".

La maggioranza boccia la richiesta di un dibattito alla presenza della sindaca. Parte dell’opposizione inscena una protesta e poi abbandona la seduta. Schmidt: "Vogliamo chiarezza". Milani (Pd): "Show per fini elettorali".

La maggioranza boccia la richiesta di un dibattito alla presenza della sindaca. Parte dell’opposizione inscena una protesta e poi abbandona la seduta. Schmidt: "Vogliamo chiarezza". Milani (Pd): "Show per fini elettorali".

È bastato citare il caso della ristrutturazione dell’ex teatro Comunale – o meglio, quello del “cubo” che svetta da corso Italia – per trasformare la prima seduta post-vacanze del Consiglio comunale in una vera e propria bagarre politica. La miccia, in realtà, è stata accesa in modo piuttosto istituzionale: il presidente del Consiglio, Cosimo Guccione, ha aperto la seduta con un pensiero ai recenti fatti di cronaca, citando l’indagine su Phica.eu e l’incendio al Viper. Ma è stato Eike Schmidt, candidato sindaco e oggi consigliere, a ricordare a tutti che in città "qualcos’altro" era successo: lo scandalo sul restyling dell’ex Comunale, al centro delle polemiche cittadine e delle indagini della Procura. Schmidt, a nome della sua lista e di tutto il centrodestra (Fdi, Lega, FI e Noi Moderati), ha invocato l’articolo 63 comma 2 dello Statuto, chiedendo una comunicazione della sindaca Sara Funaro in aula.

La maggioranza, però, ha subito chiuso la porta. Il capogruppo del Pd Luca Milani ha bollato la richiesta come "irricevibile", ricordando che il tema sarà trattato nella commissione urbanistica di domani, dove saranno presenti tecnici e l’assessora Biti per fornire tutte le spiegazioni. La richiesta è dunque finita ai voti: come previsto, la proposta è stata respinta. Ma a far discutere sono state anche le astensioni: Palagi (Spc), Casini e Grazzini (Iv) hanno scelto di non schierarsi. Apriti cielo. Il centrodestra ha reagito in modo teatrale: zaini e scatole in testa, chiaro riferimento al contestato “cubo nero” che deturpa lo skyline. È poi seguito un lungo battibecco con il Pd e Avs: da una parte le richieste di trasparenza urlate a gran voce, dall’altra sorrisi sarcastici e applausi di scherno. La seduta è stata sospesa per qualche minuto. Al rientro, le opposizioni hanno deciso di fare un altro passo clamoroso: hanno abbandonato l’aula per una conferenza stampa in piazza della Signoria. E al termine, alcuni consiglieri hanno rifiutato di tornare ai loro posti, sedendosi tra il pubblico in segno di protesta.

Un lunedì che doveva segnare il ritorno alla normalità si è trasformato nell’ennesima dimostrazione di quanto il caso del “cubo dell’ex Comunale” sia diventato ormai un nodo politico e simbolico. Con ogni probabilità, destinato a restare al centro del dibattito per molto tempo ancora. "Non è più un fatto di estetica o di bello e brutto – ha detto Schmidt – c’è bisogno di una risposta politica perché la questione è paesaggistica. Si è svenduta Firenze per meri scopi economici. Che bisogno c’era di realizzare altri appartamenti di lusso e per turisti? Vogliamo che la sindaca riferisca in Consiglio perché non tolleriamo altri sfregi".

Luca Santarelli (Noi Moderati), invece, chiede come sia stato possibile chen "in area Unesco sia nato un mausoleo del genere? Perché ai grandi investitori si autorizza tutto e ai cittadini che vogliono anche soltanto cambiare una tenda o una finestra gli si dice di no? Hanno perfino autorizzato uno scalone di cemento al Social Hub di viale Belfiore: una cosa mostruosa". Massimo Santarelli e Paolo Bambagioni (Lista Schmidt) hanno sollevato forti perplessità sull’ufficio Unesco di Firenze "che ha sede a 30 metri dall’ex Comunale. Come è possibile che i dipendenti non si siano accorti di nulla? Perché non hanno inviato segnalazioni? La maggioranza dovrà rispondere di questo silenzio". Infine Angela Sirello, Matteo Chelli e Giovanni Gandolfo affermano che "la Sindaca non può trincerarsi dietro la tecnica. Con l’urbanistica si cambiano i volti delle città. Alla base di tutto, infatti, c’è una scelta politica, evidentemente condivisa da Funaro, che è stata assessora nella due Giunta Nardella. Tutto il mondo parla di Firenze, ma la sua prima cittadina no. Ci sembra un assurdo, oltre che una grave omissione di responsabilità".

Il resto dell’opposizione, come detto, non ha condiviso la protesta dei colleghi di centrodestra. Dmitrij Palagi (Spc) ha espresso "profonda perplessità per la scelta delle destre"; per Casini (Iv) "lo show delle destre non serve a nulla. Si lavori per individuare responsabilità e soluzioni". Per la maggioranza è il capogruppo Milani a intervenire: "I consiglieri di centrodestra hanno voluto lasciare in maniera ridicola l’aula comunale avvalendosi di un pretesto sbagliato. Hanno, infatti, chiesto con una mozione d’ordine di cambiare l’ordine dei lavori ma in realtà il fine era di fare uno show, dato che siamo in campagna elettorale". Infine, Avs Ecolo e Lista Funaro si dicono "sconcertati. Con questo atteggiamento non hanno fatto solo un danno al Consiglio comunale ma ai cittadini che li hanno votati".

Niccolò GramigniAntonio Passanese