Il Comune di Fiesole ha affidato a uno studio specializzato in indagini geologiche l’incarico di verificare le condizioni di stabilità e di condurre approfondimenti diagnostici sulla Fonte Sotterra, la sorgente situata in una grotta artificiale, che la tradizione fa risalire all’epoca etrusca. Lo scopo è quello di avviare un progetto di riqualificazione con l’obiettivo di inserirla negli itinerari turistici della città e poter tornare a organizzare visite guidate su questo luogo unico, che rischia di cadere nell’oblio.
Oggi, per motivi di sicurezza, questo straordinario manufatto ipogeo non è infatti visitabile e c’è solo la possibilità di "spiarlo" dal cancello nascosto fra i vicoletti di Borgunto. Eppure, la Fonte Sotterra rappresenta un bene di grande interesse, che racconta una storia fatta di pietra, acqua e ingegno.
Utilizzata come sorgente fin dal medioevo, la fonte è un luogo denso di misteri e di aneddoti, tanto che nell’Ottocento era meta di curiosi e turisti. Uno studio ne ha documentato l’esistenza fin dal 1500. Ma una tradizione erudita sostiene che la costruzione risalirebbe addirittura al periodo etrusco-romano, quando probabilmente era un luogo sacro legato al culto delle acque. Scesi ventidue gradini, e dopo un dislivello di cinque metri, si accede ad un antro di dieci metri di lunghezza per trentadue di larghezza, dove l’acqua sorge da numerose vene e stillicidi, che arrivano da Montececeri e Sant’Apollinare. Da questo ambiente principale parte un cunicolo che conduce a una seconda grotta più bassa. La capacità totale dell’invaso è di circa 700 metri cubi e ha una temperatura stabile di 13 gradi; caratteristica che l’ha resa per lungo tempo una sorta di frigorifero naturale per frutta e verdura. Durante l’ultima guerra fu usata come rifugio antiaereo dalla popolazione locale.
Una delle sue particolarità sono le epigrafi incise sulle pareti e sulla volta. Si tratta di nomi e date lasciate da chi forse ha scavato la grotta. La più antica è del 1606; la più recente del 1874. L’iniziativa rientra nelle attività di valorizzazione delle presenze d’acqua a Fiesole, uno dei temi sviluppati durante il percorso partecipativo per la candidatura della città a Capitale italiana della Cultura 2028.