Luca Boldrini
Sport

La Toscana del volley esulta con le azzurre mondiali. Il municipio diventa una bolgia per Carlotta Cambi

A Montopoli in Val d’Arno la finale seguita in tv in Comune. E poi tanta toscanità in questa squadra: Fahr, Nervini. E anche l’Antropova ormai è adottata da Scandicci

A destra la festa in municipio a Montopoli in Val d'Arno (Pisa) per la vittoria delle azzurre: Carlotta Cambi è originaria del paese della provincia di Pisa

A destra la festa in municipio a Montopoli in Val d'Arno (Pisa) per la vittoria delle azzurre: Carlotta Cambi è originaria del paese della provincia di Pisa

Firenze, 7 settembre 2025 – L’Italia della pallavolo è nella storia più di quanto non lo fosse già, la vittoria nella finale mondiale disputata a Bangkok porta le azzurre di Julio Velasco sul tetto del mondo. Le campionesse olimpiche in carica hanno battuto la Turchia allenata dall'italiano Daniele Santarelli per 3-2 con i parziali 25-23, 13-25, 26-24, 19-25, 15-8. L'Italia non vinceva il titolo mondiale con le donne del volley dal 2002 e questo dà la misura dell’importanza di una vittoria bellissima, sofferta, strameritata.

C’è tanta Toscana in questa meravigliosa squadra. A partire da Carlotta Cambi, di Montopoli in Val d’Arno. E qui, negli spazi del Comune, era stata allestita una sala tv per seguire la finale, in collaborazione tra l’amministrazione montopolese e la Pro Loco. “Oggi la nostra Nazionale di Pallavolo si conferma la migliore, la migliore del Mondo. Grazie alla nostra Carlotta Mondiale”, scrivono sui social dal Comune in attesa di festeggiarla a dovere al suo rientro in Italia. Nella cittadina valdarnese è stata una grande festa fra urla, tricolori e alla fine lacrime e abbracci. 

“Campionesse del mondo! Siete straordinarie, ragazze! Dopo l'oro olimpico arriva anche l'oro mondiale: un trionfo che scrive la storia della pallavolo italiana. Un successo che parla anche toscano, con Kate Antropova, Stella Nervini, Sarah Fahr e Carlotta Cambi: siete la nostra forza, il nostro esempio, il nostro orgoglio! Un anno magico e indimenticabile che, sotto la guida di Julio Velasco, porta la pallavolo italiana - e la nostra Toscana - sul tetto del mondo!", esulta sui social Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana.

“Dopo ventitré anni d'attesa, la nazionale femminile di pallavolo è campione del Mondo, dopo la palpitante gara con la Turchia e fra le ragazze di Velasco che hanno centrato questo prestigioso traguardo c'è anche Carlotta Cambi di Montopoli. Complimenti, dunque, a Carlotta per aver contribuito, quando è stata più volte chiamata a gestire il pallone in cabina di regia, a questo strepitoso successo che lancia, dunque, anche un pezzo della provincia di Pisa sul tetto mondiale del volley rosa”, afferma in una nota Elena Meini, capogruppo in Consiglio regionale toscano della Lega, che parla di “grande festa a Montopoli”.

"La medaglia d'oro conquista dalla giocatrice della Savino Del Bene Scandicci Ekaterina Antropova con la Nazionale italiana di pallavolo femminile, ai Mondiali, "è un grandissimo orgoglio, non solo per la città di Firenze, ma per tutta la città metropolitana. Proprio per questo noi stiamo lavorando perché ci piacerebbe avere un momento in cui poterla ricevere e poterle dare un ulteriore riconoscimento perché è un orgoglio, lo dico non solo da donna, ma da fiorentina e da sindaco metropolitano", ha detto la sindaca Sara Funaro.

E non bisogna dimenticarsi della straordinaria Sarah Fahr, di genitori tedeschi ma fin da piccola toscana di Piombino: la sua carriera inizia proprio lì, ha vestito anche la maglia del San Casciano, prima di cominciare a mietere successi come un rullo compressore. 

C’è poi Stella Nervini, nata a Milano ma da genitori fiorentini e proprio a Firenze si trasferisce fin da piccola.

Non bisogna dimenticare un simbolo di questa squadra immensa, Kate Antropova. Che è cittadina del mondo perché è nata in Islanda da genitori russi ed è naturalizzata italiana, ma grazie alla sua militanza nella Savino Del Bene Scandicci la possiamo annoverare fra le toscane d’adozione.