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Cronaca

Precario in classe e anche fuori: "Prezzi folli per affittare una casa. Costretto a dormire in un bnb"

Giuseppe Caputo arriva da Caserta e insegna al Da Vinci. E’ uno dei 4500 prof a tempo determinato "Per una stanza a Novoli 650 euro più le utenze, ma non possiamo più vivere come studenti fuori sede".

Giuseppe Caputo, 27 anni, insegna all’Itis Da Vinci ma non trova casa in città

Giuseppe Caputo, 27 anni, insegna all’Itis Da Vinci ma non trova casa in città

Domani deve prendere servizio a Firenze, ma ancora non è riuscito a trovare una sistemazione. È la storia di Giuseppe Caputo, 27 anni, in arrivo dalla provincia di Caserta per insegnare all’Itis Da Vinci e pure in un altro istituto di Empoli. "Sono docente di laboratorio odontotecnico – racconta – e ho grandi difficoltà perchè i prezzi degli affitti a Firenze sono insostenibili. Lo scorso anno mi sono appoggiato a Siena, da un amico. Ma, da lì, insegnare ad Empoli e a Firenze è stato faticosissimo… Ci si aiuta come si può, tra noi lavoratori precari. Quest’anno per ora la caccia non sta dando alcun frutto. Sicuramente i primi giorni dovrò stare in un b&b". Il perché lo spiega subito dopo: "Per un appartamento a Novoli, da condividere con altre due o tre persone, volevano 650 euro al mese, più le utenze. Ovviamente ho detto di no. So che dovrò accontentarmi di una stanza, ma una cifra simile per vivere come se fossimo ancora studenti fuori sede è inaccettabile". E ancora: "I bilocali costano più di mille euro al mese. Improponibili per chi, come me, oscilla tra i 1400 e i 1600 euro di stipendio. Per il b&b spenderò 50 euro a notte. Ma spero quanto prima di trovare una stanza ad un buon prezzo". Per il futuro, il giovane non nasconde le sue preoccupazioni: "Pentito di aver scelto questo mestiere? Ancora troppo presto per dirlo. Ma temo che presto potrei pentirmene. Ci sono persone che provengono persino dalla Sicilia, con stipendi che vanno dai 1.100 ai 1.300 euro. Per loro è ancora peggio. Se avessero convocato anche me come Ata avrei rifiutato".

La storia di Giuseppe è emblematica. Come rileva la Uil Scuola, per il personale docente e non docente è sempre più difficile trovare casa a Firenze. "Anche quest’anno – spiega il segretario Cristiano Di Donna – registriamo enormi difficoltà per chi si trasferisce da altre regioni per poter lavorare nelle nostre scuole. Il caro vita e i canoni di affitto ormai insostenibili stanno diventando un ostacolo reale alla continuità didattica. Il costo medio per 50 metri quadrati, spesso in condizioni al limite del decoro, è di circa 1.100 euro al mese. È inaccettabile che chi garantisce il funzionamento della scuola pubblica debba vivere in condizioni di precarietà non solo contrattuale, ma anche abitativa".

La fotografia della precarietà tra i docenti di Firenze è eloquente: circa 4.500 con contratti a tempo determinato, con una criticità particolare sul sostegno, dove i supplenti sono 1.700 a fronte di 1.400 insegnanti di ruolo. A questi si aggiungono circa 950 lavoratori Ata precari. Basta andare sui portali dedicati per rendersi conto di quanto i prezzi degli affitti siano saliti. Per un trilocale in via Forlanini, a due passi dal polo universitario di Novoli, vengono chiesti 1.900 euro al mese; 1.700 euro per un appartamento di cinque stanze in via Villa Demidoff, sempre nella stessa zona. Un bilocale in via Gino Capponi può arrivare a 2.300 euro. Per Di Donna serve un intervento urgente delle istituzioni locali e nazionali: "Senza aumenti degli stipendi, senza misure sui trasporti e senza canoni calmierati, il personale scolastico sarà costretto a vivere in una condizione di estrema fragilità economica".

Elettra Gullè