
Andrea Rizzoli mentre riceve il premio Stenterello
di Caterina Ceccuti
È stato ieri ospite a al The Butterfly Terrace dell’hotel Tornabuoni, il produttore cinematografico Andrea Rizzoli, figlio di Eleonora Giorgi e autore del libro a lei dedicato ’Non ci sono buone notizie’ (PM editore). L’occasione sarà il conferimento del "Premio Stenterello 2025 alla memoria", dedicato a Giorgi e fortemente voluto da Andrea Muzzi, direttore artistico dello Stenterello Film Festival.
Dottor Rizzoli, lei e sua madre avete avuto un legame con ? "Mia madre era una grande amante della storia dell’arte. Ricordo tre giorni a , tra il ’95 e il ’96, avrò avuto 15 anni. Lei mi ha quasi militarmente obbligato ad andare a vedere gli Uffizi e i giardini di Boboli. Aveva una passione enorme per il giardinaggio e mi insegnò la differenza tra i giardini all’italiana, alla francese e all’inglese".
Il titolo del suo libro ’Non ci sono buone notizie’ sembra senza scampo, eppure lei scrive: "non siamo mai stati così uniti…" "Tutti gli esseri umani hanno una data di scadenza, ma solitamente ci è ignota. Quando tu ami una persona e sai che la sua data di scadenza è manifesta, il tempo che ti rimane da vivere con lei assume un altro valore. Lo vivi con grande intensità. Io, mia madre e mio fratello abbiamo vissuto un anno che ha concentrato l’esperienza di dieci… e questo ci ha permesso di affrontare la sua dipartita, non dico con serenità, però almeno con consapevolezza e senza rimpianti".
Da autore e da figlio ha dovuto anche ’montare’ la realtà come in un film: cosa ha deciso di lasciare in campo e cosa fuori fuoco? "Io ho scritto la verità: in cinquant’anni di carriera, da personaggio pubblico, mia madre aveva imparato a filtrare quello che doveva arrivare alla stampa. Mentre io ho tirato un po’ giù questo velo, limitando molto la censura. Eleonora ne avrebbe fatta di più, non voleva che si raccontassero delle nostre liti. Ma era questa la bellezza del nostro rapporto, perché dal confronto nascevano le cose migliori. Inoltre non bisogna dimenticare che il pubblico ha la capacità di comprendere se quello che sta leggendo è vero o è artefatto, anche se non a livello conscio".
A ha ricevuto il Premio Stenterello alla memoria di sua madre. Cosa ha raccontato di Eleonora? "Mamma era una persona che amava tantissimo il tema della commedia e permettere alla gente di ridere rimanendo leggeri. Quindi non può che farmi piacere ritirare un premio di questo tipo. Per me è anche un’occasione per continuare a parlare di Eleonora, perché finché si parla dei nostri cari che non ci sono più, loro rimangono nella mente delle persone e, quindi, a vivere".