Luca Boldrini
Economia

Un impianto di biometano in Valdicecina. Produrrà 2 milioni di metri cubi l’anno

Si troverà nella Tenuta Marchesi Ginori Lisci a Montecatini Val di Cecina. Solvay comprerà 24 gigawattora l’anno per i prossimi 15 anni per l’impianto di Rosignano. Produrrà anche anidride carbonica biogenica

Le personalità presenti all'evento

Le personalità presenti all'evento

Montecatini Val di Cecina (Pisa), 31 maggio 2025 – Un impianto all’avanguardia in un contesto di grande bellezza, la capacità di unire impresa e natura, agricoltura e industria. Si può leggere in questa chiave il progetto presentato ieri al Museo delle Miniere di Montecatini Val di Cecina dalle aziende Marchesi Ginori Lisci, Gruppo Siad e Solvay per la realizzazione di un impianto per la produzione di biometano e bio-CO₂.

Una catena virtuosa e circolare: dagli scarti agricoli la produzione di energia rinnovabile e CO₂ biogenica da usare per la produzione di carbonato di sodio e bicarbonato di sodio riducendo le emissioni di carbonio necessarie all'impianto Solvay di Rosignano.

L'impianto nascerà nella tenuta Marchesi Ginori Lisci di Querceto, nel territorio comunale di Montecatini Val di Cecina (Pisa) e avrà una produzione di 2 milioni di metri cubi l’anno di biometano e 2.500 tonnellate all’anno di bio-CO₂. E Solvay acquisterà 24 gigawattora l'anno per i prossimi 15 anni, sostituendo con il biometano parte del gas naturale utilizzato attualmente per alimentare i propri impianti energetici e riducendo le emissioni di CO₂ derivanti dalla produzione di vapore.

Si stima che dal prossimo anno le emissioni di CO₂ del sito Solvay di Rosignano diminuiranno di circa 8mila tonnellate all’anno.

“In un mondo che cambia rapidamente, restare fedeli alle proprie radici significa anche saper guardare avanti”, afferma Luigi Malenchini, consigliere delegato. “La sostenibilità non è solo una scelta etica, ma un impegno concreto verso le generazioni future e verso la comunità con la quale, da sempre, c’è un forte legame”.

“Tutto questo senza mai perdere di vista la qualità, che da sempre contraddistingue il marchio, e la centralità delle persone, con politiche aziendali orientate al benessere dei lavoratori e alla valorizzazione del talento locale” conclude il presidente della società Lionardo Ginori Lisci.

A gestire il progetto, in cui i sottoprodotti agricoli vengono trasformati in biometano rinnovabile e CO₂ biogenica, sarà il gruppo Siad, che si occupa di tecnologie per biometano e Bio-CO₂, con una società del gruppo, la Tecno Project Industriale, che realizzerà e gestirà l’impianto per il recupero e liquefazione della CO₂, generata durante la produzione di biometano, per poi trasportarla e fornirla a Solvay, che la utilizzerà nei suoi processi di produzione di carbonato di sodio e bicarbonato di sodio nel sito di Rosignano.  Questo permeytterà di ridurre il fabbisogno di CO₂ di origine fossile e l’la cosiddetta “carbon footprint” complessiva del sito di Rosignano, cioè “l’impronta di carbonio”, in pratica quanto impatta sull’ambiente un’azienda in termini di emissioni di anidride carbonica.

Bernardo Sestini, presidente e amministratore delegato del Gruppo Siad, spiega: “Siamo convinti che l’innovazione, da sempre una nostra caratteristica, sia la base per lo sviluppo della sostenibilità ambientale. Il recupero e l’utilizzo dell’anidride carbonica da processi a ciclo corto del carbonio permette lo sviluppo di un’economia sempre più circolare e sostenibile”.

C’è un precedente: nel 2018 Solvay e Siad realizzarono all’interno del sito di Rosignano un impianto di cattura dell’anidride carbonica dai fumi industriali mirata al riutilizzo nei processi di produzione di carbonato e bicarbonato di sodio, per 40mila tonnellate di CO₂ all'anno.

"Questo progetto rappresenta un passo tangibile nel nostro percorso di decarbonizzazione delle nostre attività", dice Nicolas Dugenetay, direttore dello stabilimento Solvay di Rosignano. "Integrando biometano rinnovabile e CO₂ biogenica nei nostri processi riduciamo il nostro impatto ambientale. La nostra visione è rivolta a garantire lo sviluppo sostenibile del territorio, dimostrando che l’industria può creare, in sinergia con le realtà locali, nuove opportunità per superare le sfide della transizione ecologica”.

Alla presentazione erano presenti anche il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani e il sindaco di Montecatini Val di Cecina, Francesco Auriemma.