
Alessio Lombardo - Ale lo Statale
Firenze, 8 settembre 2025 – Un divieto di sorpasso per i tir in A1 tra Firenze e Arezzo? “Non serve a evitare incidenti, perché il problema non è quello. L’incidente costato la vita a Giulia Santoni è stato causato da una distrazione dell’autista, non da un sorpasso”. A dirlo è Alessio Lombardo, camionista toscano con otto anni di esperienza e conosciuto sui social come Ale lo Statale, che ha deciso di dire la sua rispetto alle proposte avanzate nelle ultime settimane.
Dopo la tragedia del 4 agosto, la madre della 22enne aveva scritto al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e alla viceministra Maria Teresa Bellucci per chiedere più sicurezza in autostrada. Entrambi si sono detti favorevoli all’introduzione del divieto di sorpasso dei mezzi pesanti nel tratto tra Firenze e Arezzo.
Ma i camionisti non ci stanno. "Siamo stanchi di essere demonizzati – spiega Lombardo –. Nove volte su dieci gli incidenti nascono da manovre azzardate delle auto: sorpassi improvvisi, frenate all’ultimo secondo, distrazioni. Noi passiamo giorni lontani da casa per garantire consegne che riguardano la vita quotidiana di tutti: dal cibo ai vestiti, fino al carburante”.
Frenata automatica già obbligatoria
Il camionista precisa che molte delle richieste avanzate sono già realtà: “La frenata automatica d’emergenza è di serie sui mezzi di ultima generazione e non può essere disattivata. È vero che alcuni colleghi con camion più vecchi scelgono di spegnere i sistemi di sicurezza, ma questo è un problema culturale, non tecnico”.
Trasporto su rotaia? "Irrealistico”
Sul dibattito sullo spostamento delle merci dalla gomma alla rotaia, Lombardo è netto: “Impossibile pensare che tutto passi al treno. Anche la merce che parte in nave o in aereo deve arrivare al porto o all’aeroporto in camion. Il treno non parte per un solo carico, deve aspettare di riempire: i tempi di consegna si allungherebbero in modo insostenibile”.
“Serve cultura della sicurezza”
La conclusione è un appello: “Il vero salto di qualità è culturale: più controlli, più educazione stradale e consapevolezza. Non basta vietare i sorpassi: costringere un camionista a stare per decine di chilometri dietro a un mezzo lento può abbassare l’attenzione e aumentare i rischi. La sicurezza in autostrada non si ottiene con divieti calati dall’alto, ma con responsabilità da parte di tutti”.