
Massimo Braccini segretario generale Fiom Livorno e Grosseto originario di Massarosa
"Ho vissuto a Massarosa per 55 anni. In questo paese ho fatto le scuole, ho lavorato, ho costruito relazioni. E proprio qui ho imparato cosa significa far parte di una comunità viva, coesa, fondata sul lavoro e sulla dignità".
Così Massimo Braccini, segretario generale Fiom Livorno e Grosseto, che aggiunge: "Un tempo era un centro produttivo vivo, con calzaturifici, giunterie, trancerie, fustellifici, lavoro a domicilio, artigiani, negozi, bar, cinema, luoghi di incontro. Poi, nel silenzio, è cominciato il declino. Non per caso, ma per scelte politiche sbagliate, delocalizzazioni accettate senza opposizione, assenza di visione strategica".
"Serve visione, non nostalgia - commenta -Le fabbriche di una volta non torneranno. Ma il lavoro può tornare, in forme nuove. Servono tre cose fondamentali: connessione veloce, spazi accessibili, servizi locali. E soprattutto servono una politica che guidi, una comunità che si attivi, imprenditori pronti a investire".
Braccini propone: "Spazi condivisi di lavoro (coworking) nei locali comunali oggi inutilizzati, piccoli centri digitali attrezzati, laboratori artigianali e culturali, servizi integrati per mobilità, salute e famiglia. Basta raccogliere esperienze già riuscite altrove e adattarle alla nostra realtà. Ma ci vuole un progetto. Massarosa può diventare il cuore di un nuovo modello di vita, fondato su lavoro diffuso, sostenibilità, relazioni forti. Ma senza lavoro, - conclude - anche il paesaggio si svuota. Non basta riqualificare contenitori, se mancano contenuti".