
Il blitz della Guardia Costiera nella ditta di Massarosa al centro dell'indagine
Massarosa (Lucca), 14 maggio 2025 – Un inquinamento definito “grave” dei terreni intorno a una ditta di Massarosa attiva nel settore della manutenzione e vendita di mezzi meccanici di movimentazione terra. Ditta finita al centro dell’indagine condotta dal Nucleo Operativo di Polizia Ambientale della Capitaneria di Porto di Viareggio sotto il coordinamento del sostituto procuratore Lucia Rugani della Procura di Lucca.
Le indagini hanno accertato lo sversamento di idrocarburi e metalli pesanti nei terreni circostanti, poiché l’azienda aveva realizzato, senza le autorizzazioni ambientali necessarie, un impianto di lavaggio di mezzi meccanici (escavatori e pale) le cui acque venivano convogliate all'interno di una vasca di accumulo reflui che, con l'ausilio di una pompa a immersione (azionata manualmente), venivano sversate senza alcun trattamento o sistema di filtraggio direttamente su un suolo prospiciente non di proprietà.
Inoltre, è stata accertata la presenza di due tensostrutture - non censite al catasto - adibite a carpenteria metallica (saldatrici - taglio al plasma – molatura) e a verniciatura mezzi meccanici. Tali attività, prive anch’esse delle necessarie autorizzazioni ambientali, provocavano la fuoriuscita di vapori, vernici e scheggiature residue di metallo.
I residui depositati sul suolo antistante le tensostrutture, una volta a contatto con le acque, confluivano all'interno dei vari pozzetti di recupero acque chiare poste nel piazzale per poi perdersi nel terreno mediante uno scarico non autorizzato.
L’indagine si è avvalsa dell’Arpat Versilia Massaciuccoli, per i campionamenti delle acque e dei terreni interessati all’inquinamento permettendo di accertare il superamento di tutti i parametri di riferimento, mostrando elevatissimi livelli di oli (gasolio/olio lubrificante idraulico), condizione che ha determinato la necessità di avviare le procedure per la bonifica ambientale.